Esperienze che si Ricordano

Feb 3, 2021 | podcast

 

Come creare una esperienza degna di nota

Oggi più che mai un’azienda cerca di distinguersi agli occhi del proprio pubblico non solo per il prodotto o il prezzo, ma per i ricordi che lascia, per le esperienze che offre.

In un contesto dove ogni prodotto o servizio è diventato una commodities indifferenziata e c’è sempre chi offre il nostro stesso servizio, magari ad un prezzo inferiore o a delle condizioni migliori, quello che fa la differenza siamo noi.

Perchè andiamo in quel bar e non in un altro? perchè preferiamo quel negozio invece di un altro? Magari è per comodità, magari è per convenienza, a con buona probabilità è per vie del fatto che ci piace come ci fanno sentire.

Maya Angelou diceva: “Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire” 

 

E questo dimostra che per essere scelti una volta e scelti ancora nel tempo le attività devono investire in modo saggio sulle esperienze che offrono ai clienti.

Questo vale tanto offline che online, tanto nel mondo reale che in quello digitale.

Oggi viviamo in un’epoca che non in molti hanno compreso, ma che inizia a distinguersi come Epoca dell’esperienza.

Fino a pochi anni fa si parlava di epoca dell’informazione, bene quella oggi  conclusa o almeno evoluta e questa evoluzione ha preso una direzione chiara.

E’ cambiato il modo in cui si crea valore.

Evolvendo o spostandosi il modo con cui si crea valore, si è evoluto il focus dell’attenzione.

Oggi ciò che viene pagato di più è l’esperienza

Seguimi in questo ragionamento perché anche io quando l’ho seguito per la prima volta ci sono rimasto male per non averci pensato prima…

 

Bene, pensiamo al caffè… 

 

a te piace il caffè? a me molto.

Alla produzione 1 chilo di caffè viene comprato a circa 1 dollaro, dalla produzione poi si passa alla distribuzione che lo tosta, lo impacchetta e lo prepara per torrefazioni e bar. 

In questa fase il prezzo almeno si raddoppia, diciamo che si arriva almeno a 2 dollari al chilo, anzi consideriamo il prezzo più alto che ho trovato online che si aggira intorno ai 15 € al chilo (7,40 $ libra che è circa mezzo chilo) che si paga in un supermercato inglese per 1 chilo di caffè in chicchi.

E dalla produzione siamo passati alla distribuzione, e il salto è stato notevole. Ora c’è il salto in cui si inizia a far suonare la cassa con molti “din din”.

Considera che ogni caffè che bevi al bar è fatto con 6 grammi di polvere.

Per cui con 1 chilo di caffè escono fuori 166 caffè ad 1 € l’uno il conto è semplice.  Ok il bar paga la corrente le tasse e tutto il resto, ma anche il supermercato e così fa l’agricoltore per cui da 1 euro alla produzione siamo passati a 166€  nei bar, ma come tu sai esistono bar e bar.

C’è il mio bar sotto caso con il proprietario molto bravo e gentile e poi ci sono le “Roastery” come Starbucks dove un caffè in una confezione di cartone con il tuo nome scritto sopra e in un ambiente molto bello costa circa 5€.

Lo stesso caffè, ma con un valore percepito immensamente superiore.

 

Come è possibile? E’ speculazione?

No è economia dell’esperienza.

Aziende come starbuck hanno investito nella creazione di un’esperienza tale per cui il proprio pubblico è lieto di pagare 5 euro per un caffè che faccia sentire bene.

 Se te lo stai domandando quanto guadagna starbucks da questa operazione… direi che ci sei arrivato da solo. Tanto, ma tanto tanto.

In sintesi: 

Prima c’era la produzione poi la mano d’opera poi il servizio e da lì si è passato all’esperienza

E ogni passaggio ha fatto crescere il prezzo, anzi lievitare il prezzo.

Non per speculazione ma perché il prodotto viene arricchito con dettagli che ne fanno crescere il valore percepito.

 

Ora è più chiaro perché si parla di Economia dell’Esperienza?

E’ più chiaro il perché i ristoranti aspirano tutti a “far vivere” un’esperienza unica alla Cracco? O del perché la moda spenda così tanto nel creare ambienti così sofisticati e lussuosi?

Far vivere un’esperienza degna di nota che si ricordi porta grandi frutti in termini di ritorno economico…

Ma aspetta c’è un dettaglio che in molti non colgono.

Le Esperienze sono importanti e utili quando fanno percepire una differenza, una unicità che ne fa crescere il valore e soprattutto devono essere coinvolgenti verso l’utente mettendolo al centro della scena affinché lui si veda come attore e non spettatore.

 

Le esperienze in cui siamo spettatori ci piacciono ma non coinvolgono, quelle in cui agiamo come attori ci restano fisse nella memoria per cui per avere un effetto duraturo sul cliente  le esperienze devono lasciare il segno.

 

Importante notare come le esperienze siano personali e individuali e ciò che realmente lascia il segno è la trasformazione

 

Sei mai stato in un villaggio vacanze? di quelli con le attività organizzate? Ti sei mai fatto coinvolgere in giochi di gruppo? Io non amo essere costretto a fare cose che non mi piace, di base mi vergogno, soprattutto ho paura di rendermi ridicolo. 

Ma ricordo con piacere una vacanza in cui mi sono lasciato andare e ho partecipato a diversi giochi di gruppo per far felice mio figlio che invece ama giocare a qualsiasi cosa e non ha il timore e il senso del ridicolo che forse è più presente negli adulti.

Sta di fatto che mi sono divertito tantissimo anche se non ho vinto nulla, solo per il fatto di aver giocato e fatto cose che normalmente non faccio

Tornando alle esperienze e all’economia ricorda che l’individuo si ricorda positivamente dell’azienda quando l’esperienza evolve in una trasformazione

 

E dato che questo è il podcast Automater dedicato agli imprenditori che vogliono fare di più con meno, è bene contestualizzare il fatto che la trasformazione può essere coadiuvata da sistemi di automazione come ad esempio :

  • il follow up dopo acquisto
  • mail di nutrimento
  • corso online
  • fissare appuntamento per dedicare tempo al cliente
  • presentare casi di studio per far comprendere effetto dell’erogazione del servizio genera

 

Per cui ogni interazione, ogni momento in cui si entra in contatto con il proprio pubblico, ogni attività deve pensare a come sottolineare i propri punti di forza.

Ciò che il cliente percepisce nella maggior parte dei casi non è sufficiente.

Ti faccio un esempio, ti piace il cinema? Hai visto il film “il diavolo veste Prada”? 

In quel film c’è uno scambio (più di uno a dire la verità) ma uno che si adatta a ciò di cui stiamo parlando.

Lei Anna Attaway la protagonista, la ragazza mora che si trova a lavorare con MerylStreep la ultra esigente direttrice di Runaway grande rivista di moda. In uno scambio di poche battute si percepisce come spesso dall’esterno la moda non venga conosciuta per quello che realmente vale… 

Per cui un negozio di moda dovrebbe parlare non di prodotto, ma di funzioni. Zalando ad esempio scrive 2 volte a settimana al suo pubblico ed in base alle pagine visitate offre informazioni sulle funzioni di un capo o delle scelte di stile per uno tipo di uomo o donna… è chiaro che il suo obiettivo sia vendere, ma per dare motivo al proprio pubblico di comprare da loro, zalando crea un contesto, uno scenario, un’esperienza (anche se digitale) che scollega, scolla mi piace dire il pubblico dalle alternative.

Solo creando una “trasformazione” si riesce a incollare l’esperienza positiva in modo duraturo a noi!

Fare di più con meno in questo caso significa, pensare bene a cosa fare prima oggi per fare di meno domani.

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