Vendi Corsi Online: dalle lezioni di piano ai corsi online di pianoforte

Vendi Corsi Online: dalle lezioni di piano ai corsi online di pianoforte

Vendi Corsi Online: dalle lezioni di piano ai corsi online di pianoforte

Vendi Corsi Online

Cosa succede ad un’insegnante di Pianoforte quando durante il covid non può più fare lezioni private?

Cosa accade ad una professionista che ha sempre basato il proprio lavoro nel rapporto one to one se da un giorno all’altro non può più interagire di persona con i propri clienti?

Questo è quello che è successo a Silvia Platania e come lei a tanti altri insegnati, coach e consulenti che hanno sempre sviluppato il proprio lavoro in modalità one to one.

Ho conosciuto Silvia perché mi è stata presentata da un altro cliente. 

Silvia è un vulcano di idee e azioni, di certo non è stata con le mani in mano ad attendere che la soluzione cadesse dal cielo, ma si era già messa all’opera per trasformare il proprio business da “analogico” a “digitale”. Cioè aveva creato una infrastruttura per registrarsi mentre insegnava Pianoforte e con un sito e un e commerce riuscire a vendere i propri corsi online al proprio pubblico.

Si perché Silvia ha un suo pubblico che la segue e che la stima con cui interagisce sui social e su un canale Telegram che è pieno di complimenti per lei (ci sono entrato e me li sono letti).

Il problema è che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e la sua strategia che era chiara nella sua mente e nel suo progetto, si è scontrata con la necessità di trovare le competenze in grado di realizzarla.

Quindi nell’ordine Silvia ha dovuto:

  1. Trovare un professionista che le creasse un sito wordpress
  2. Capire quale tipo di programma potesse contenere i suoi corsi online
  3. Legare la vendita dei corsi online al programma che ne gestiva l’erogazione
  4. riuscire a comunicare in modo mirato con gli utenti in base al tipo di corso che avevo scelto
  5. attivare delle strategie di marketing affinché chi avesse acquistato un corso venisse invogliato/spinto ad acquistare gli altri successivi

Tutto logico, ma non tutto semplice soprattutto se non conosci Kartra e devi “re-inventare la ruota”.

Tutto questo processo descritto che in Kartra si sviluppa in due o tre funzioni delle decine presenti, se non lo conosci può significare svariate migliaia di euro di investimento per fartelo creare.

 

Questo è quello che Silvia ha pagato.

Silvia si era affidata ad un programmatore esperto che le ha si creato l’infrastruttura ma poi nell’esecuzione come sempre (e sottolineo sempre) accade, qualcosa non ha funzionato come ci si attende e gli automatismi che avrebbero dovuto semplificarle la vita, in realtà gliel’hanno complicata e di molto.

Ora non voglio fare il super eroe, però mi piace pensare che l’ho salvata in questa circostanza mostrandole come Kartra avrebbe con molto meno fatica e molti meno soldi realizzato il suo progetto e reso il tutto più controllabile e più automatizzatile.

In realtà Silvia già aveva scoperto Kartra e stava sviluppando il passaggio dal suo progetto “artigianale” al processo automatizzato, ma qualcosa non stava funzionando.

Con una breve call abbiamo capito come correggere una impostazione non completa e far girare tutto il processo in modo corretto come previsto.

Spesso dietro grandi problemi c’è una soluzione semplice, un click mancante o qualcosa del genere.

Conosci la storiella del vecchietto e della martellata sul motore?

Non è la martellata ad aver salvato la grande nave dal problema, ma sapere DOVE DARE LA MARTELLATA che ha fatto la grande differenza.

Con Silvia Platania è stato lo stesso e dopo la “martellata nel punto giusto” abbiamo continuato andando a risolvere via via tutte le problematiche che si sono presentate.

Perché avere le idee chiare non sempre è sufficiente, c’è bisogno anche di un supporto tecnico che mostri come realizzare le proprie idee e tradurle in azioni.

La volontà di agire di certo a Silvia non è mai mancata tanto è che ha sviluppato decine di corsi di pianoforte e il seguito dei suoi fan, ammiratori e studenti cresce giorno dopo giorno dandole soddisfazione e fatturato!

Cosa sarebbe successo a Silvia se non avesse agito? Se avesse procrastinato?

Cosa succede ad un professionista se non si evolve? 

Oggi il mercato non è lo stesso di 5 anni fa, ma nemmeno quello di 3 anni fa e solo chi si evolve riesce a sfruttare le potenzialità che il digitale e le automazioni permettono di raggiungere.

Di questo e di altri utili argomenti parleremo durante la sfida per Triplicare i Tuoi Risultati con le Automazioni.

5 Giorni di appuntamenti professati con attività interattive da svolgere dove sarai coinvolto al 100% per migliorare la tua attività professionale.

Che tu sua un insegnante di pianoforte, un coach o un professionista partecipa alla sfida per Triplicare i tuoi Risultati!

 

Io sono Stefano Benvenuti e sono un Kartra Expert e Affiliato Kartra, se vuoi realizzare il tuo progetto digitale visita il sito www.stefanobenvenuti.com e contattami.

Crea il tuo account Kartra passando dal mio link per avere il mio supporto, paghi 0 e provi il programma per 30 giorni.

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Ciao e a presto!

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Prendi appuntamenti in automatico

Prendi appuntamenti in automatico

Prendi appuntamenti in automatico

Lavora meglio: Prendi gli Appuntamenti in Automatico

Come prendere appuntamenti in automatico?
Come qualificare il proprio pubblico?

Queste due attività sono collegate tra loro e quando sono automatizzate in modo corretto il risparmio di tempo è notevole. Pensa a quante telefonate in meno, quanti scambi di email che eviti.

Ma non solo, i vantaggi riguardano anche:

  • meno seccature su come riuscire a mettersi d’accordo, soprattutto se l’incontro è con più di due persone;
  • avere un processo che funziona a ogni ora del giorno e senza nessun intervento manuale
  • gestione dei promemoria per evitare che gli appuntamenti vengano dimenticati
  • registrazioni di informazioni importanti che permettono di aiutare in modo approfondito le persone coinvolte

Tutto bello ma come fare?

Con Kartra, si parte dalla gestione dell’agenda e si identifica la parte del tuo pubblico che è interessata a comprare i tuoi servizi/prodotti.

Ti consiglio di collegare kartra con google calendar perché in questo modo sarai sempre in grado di evitare che vita lavorativa e vita privata si sovrappongano.

Per evitare la sovrapposizione di impegni, é sufficiente occupare gli orari in cui anche se sei a lavoro non vuoi essere disponibile per appuntamenti e il gioco è fatto, o se hai semplicemente altri impegni.

Crea un calendario a questo punto, definendo quanto vuoi far durare l’appuntamento, mezz’ora, un ora o dieci minuti. Essendo appuntamenti automatici devi essere tu a predisporre la durata e poi il tuo cliente deciderà quando occupare il tuo tempo.

Tempo che può essere occupato gratuitamente o a pagamento.

Gratuitamente, il cliente sceglie l’orario, lascia i dati e tu ricevi una notifica che ti informa e puoi decidere di approvare o rifiutare l’appuntamento.

A pagamento, il cliente sceglie l’orario,

Una volta preso l’appuntamento è necessario decidere come qualificare il contatto. In realtà, la qualificazione può intervenire almeno in due momenti:

  • prima di un appuntamento per avere uno scenario più completo o
  • dopo un appuntamento per avere un riscontro sull’esperienza vissuta.

Per qualificare di certo lo strumento migliore che abbiamo a disposizione è il sondaggio, che ci permette di conoscere le preferenze del contatto o le sue problematiche e di fare partire la sequenza giusta per il contatto giusto. In modo che questa vada a rispondere e soddisfare proprio le esigenze di un utente che ha fatto delle richieste esplicite rispondendo alle nostre domande.

C’è un mondo da scoprire dietro agli appuntamenti, sia che si tratti di incontri gratuiti sia consulenze a pagamento.

Scopri come usare gli appuntamenti automatici partecipando al Webinar RISULTATI X3, un momento dedicato alle automazioni per il business.

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Ascoltami e decidi tu se ti serve o meno un programma di automazione marketing.

Se ti è piaciuto continua ad ascoltarmi.

Consiglia questa puntata se pensi che possa essere utile a qualcuno. Io per ora ti ringrazio.

Ciao e a presto! 

 

 

 

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Un’Azienda Automatizzata: la testimonianza di Cristina Benerecetti di Aerosal

Un’Azienda Automatizzata: la testimonianza di Cristina Benerecetti di Aerosal

Un’Azienda Automatizzata: la testimonianza di Cristina Benerecetti di Aerosal

Cosa significa avere un’Azienda Automatizzata

Oggi voglio mostrarti un esempio di Azienda Automatizzata e per questo ho il piacere di condividere l’esempio di Cristina Benerecetti, imprenditrice e ideatrice del progetto Aerosal, l’unico dispositivo medico per la terapia del sale che porta i benefici del mare a casa tua.

Nel corso del tempo Cristina ha sviluppato la sua rete fino ad aprire circa cento cliniche del Sale Aerosal e lei stessa ha intrapreso un percorso formativo che l’ha portata verso la digitalizzazione.

Ha attraversato quello che lei stessa definisce Far West digitale vivendo una serie di esperienze – negative e positive – che l’hanno aiutata a migliorare.

Le era stato consigliare di usare Kartra per le sue caratteristiche adatte a creare un’azienda automatizzata. Oggi dopo un percorso di apprendimento è in grado di usare Kartra per creare landing page e per gestire il sito web. Queste funzioni abbinate alle automazioni le consentono di far crescere la sua attività.

Di seguito inserisco il video della sua intervista.

L’intervista di Cristina Benerecetti di Aerosal

Come è arrivata ad Automatizzare la sua Azienda

Cristina è partita da una analisi del suo attuale processo di lavoro per comprendere i diversi processi che aveva in atto. Solo avendo la consapevolezza dei processi già esistenti si riesce ad Automatizzare e Digitalizzare il proprio lavoro.

Tutto questo nonostante la complessità dei processi che lei e il suo team devono gestire: dal supporto continuo da garantire ai vari centri alle informazioni da dare a chi è interessato ai percorsi terapeutici.

È molto interessante conoscere il percorso di Cristina perché è l’esempio perfetto di persona che è riuscita a triplicarsi grazie alle automazioni.

Percorso che passa attraverso l’utilizzo di Kartra, la pratica e i risultati ottenuti.

Anche tu puoi fare come Cristina, liberandoti dall’operatività e mettendo a lavorare le automazioni al posto tuo per questo ti invito a partecipare al mio webinar in cui ti mostro come avere RISULTATI X3 con le Automazioni

La Video Testimonianza di Cristina Benerecetti

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Vendere esperienze: Francesco Sarli e il viaggio sciamanico

Vendere esperienze: Francesco Sarli e il viaggio sciamanico

Vendere esperienze: Francesco Sarli e il viaggio sciamanico

Le automazioni servono anche per  vendere esperienze.

Un viaggio di certo è un esperienza che tra tutte è quella che può e deve essere supportata da un funnel di vendita.

Quando francesco mi ha contattato la prima volta non avevo capito in realtà che tipo di aiuto chiedeva, o meglio avevo capito che il suo progetto era quello di sviluppare un funnel per vendere esperienze con un viaggio organizzato.

Francesco già aveva scelto Kartra, ma non era in grado di utilizzarlo e nel corso della consulenza è riuscito ad imparare ad utilizzare Kartra in modo autonomo.

Abbiamo lavorato insieme

Quello di Francesco è stato un percorso di lavoro congiunto, in cui definito un obiettivo abbiamo lavorato insieme per:

  • abbiamo disegnato insieme il flusso che si voleva predisporre per gli utenti
  • quanto chiare erano le idee e i desideri di francesco o dovevano sedimentare
  • verificare quali asset avevamo a disposizione
  • quanti erano pronti o dovevano essere modificati
  • ho mostrato a francesco come costruire le pagine
  • poi i form
  • poi le sequenze

Il seguito del lavoro è stato sempre svolto a 4 mani dove il mio intervento serviva per risolvere il dubbio o migliorare il flusso per non creare ostacoli alle conversioni.

Mostrare ciò che non esiste era la parte più complessa

L’obiettivo di Francesco era quello di creare delle pagine che spiegassero il tipo di viaggio che stava organizzando e offrire ai viaggiatori diversi prezzi in relazione a quando avessero scelto di comprare la partecipazione.

Cosa ha fatto la differenza

Anche l’uso di sequenze incrociate che puntassero a prezzi differenti in base a quando le comunicazioni venivano aperte è stato risolutivo per evitare che prezzi e condizioni non applicabili venissero confermate quando non possibile.

Grazie alle funzioni di Kartra si è riusciti a presentare sia gli aspetti mistici del viaggio sciamannino ma anche gli aspetti paesaggistici e naturalistici che rendono l’esperienza unica e meravigliosa.

Kartra con la semplicità e la potenza del page builder ha reso semplice la creazione di pagine come niente altro sarebbe stato in grado, e la coniugazione con strumenti di automazione marketing sono stati risolutivi per realizzare il progetto di vendita di esperienze in una vacanza che altrimenti non avrebbe visto la luce.

Ascolta le parole di francesco e partecipa alla sfida per Triplicare te stesso per migliorare i risultati che raggiungerai

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https://simsol.krtra.com/t/xybNkuOFiXZa

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Non Pensare in Verticale

Non Pensare in Verticale

Non Pensare in Verticale

Non pensare in verticale

Oggi parleremo di funnel, ti do qualche indicazione per capire e cercare di leggere i funnel. Tutti gli esperti che parlano di marketing e automation trattano il tema del funnel. 

Che cos’è un funnel? 

Funnel dall’inglese tradotto in italiano significa “imbuto”, che rappresenta un sistema di vendita. Sono molti quelli che pensano che il funnel così descritto sia qualcosa di recente, legato al mondo digitale, a tutti quelli che sono gli sviluppi del marketing a risposta diretta nell’ambito della Digital Economy, però non è così.

In realtà il primo funnel o la prima strategia che possiamo annoverare come se fosse un funnel è alla fine dell’ ‘800, a opera di un pubblicitario che si chiamava A. Lewis. Ne teorizzò la strategia, il primo funnel, parlando di un modello che viene chiamato AIDA, dove:

  • A sta per Awareness;
  • I sta per Interest;
  • D per Desire;
  • A per Action. 

AIDA è una strategia che vede nella consapevolezza, nella presa di coscienza del cliente che è consapevole della presenza di un prodotto, poi passa allo step successivo in cui dimostra l’interesse verso un prodotto o un gruppo. Dopodiché inizia il desiderio, la strategia deve portare a far creare il desiderio nella persona, nel pubblico, nel possibile cliente, l’aspirazione verso un prodotto o un gruppo di prodotti. Infine prende vita l’azione che porta o all’acquisto o alla consapevolezza di non poterselo permettere. L’azione è la fine dell’imbuto. Teoricamente tutti gli stati del processo prevedono normalmente una parte nel pubblico ma nell’imbuto il traffico viene canalizzato verso una determinata direzione. Nella logica dell’AIDA, tutto quello che è il traffico, il pubblico che potrebbe essere interessato rispetto ad una conversione, agire in un determinato modo come vorrebbe l’imprenditore, il brand, l’azienda, deve essere canalizzato attraverso un percorso. 

Il traffico, quindi il pubblico, viene perso attraverso il percorso. Come se questo imbuto fosse pieno di buchi, un imbuto che non ha un buco solo ma ne ha tanti. Viene perso perché non converte, se tu hai 1000 persone a cui mostri un messaggio, una parte di queste diventano consapevoli del prodotto e una parte lo ignorano. Dopo di che quando sono consapevoli solo una parte mostrano realmente il loro interesse e solo una minor parte ne è portato a desiderarlo. Solo una minima minima parte, raramente compie un’azione. Ad ogni stadio viene prevista una conversione per il passaggio allo stadio successivo. Sei consapevole del processo, se dimostri interesse vai al secondo step, se provi desiderio vai al terzo, se compi un’azione vai al quarto. Nella teorizzazione potremmo dire: “ho un bel messaggio, tutti lo guardano, tutti sono interessati, tutti lo desiderano, tutti lo acquistano”, in un mondo fantastico. 

Nella realtà non è così. Tutte le azioni sono passi di un viaggio, il cosiddetto viaggio del cliente. In ambito scientifico, in ambito del marketing sicuramente ne avrai sentito parlare o descrivere come la Customer Journey. Secondo molti questa fase Digital, in parte fisica e digitale e soprattutto social, in realtà il viaggio del cliente non si può concludere con l’acquisto. 

Kotler diceva che deve proseguire verso il passaparola, verso il referral, verso l’acquisizione di un giudizio da parte del cliente. Il viaggio dovrebbe terminare non quando il cliente ha effettuato l’acquisto ma quando esprime anche un giudizio su questo acquisto perché deve far cominciare il circolo vizioso di altre persone che saranno consapevoli e così via. 

I modelli di funnel

Il più famoso, forse anche il primo in ambito digitale è Jeff Walker. Il suo funnel cioè il Product Lunch Formula risale al 1997. Sicuramente lo conosci perché avrai sentito parlare di un funnel dei tre video e poi l’offerta, bene, è la tecnica di vendita online più utilizzata, diffusa e che ha portato più risultati. 

Frank Kern, anche lui americano, californiano, è un ottimo guru nell’ambito del digitale perché ha creato molte strategie come la “4 Day Cash Machine”, “Book Funnel”. Frank Kern è molto famoso per la sua capacità di copywriter infatti è il primo che ha inventato il Book Funnel. Mentre Jeff Walker parlava di Funnel per acquisire il contatto tramite quelle che lui definisce Join Venture, cioè creare partnership con altre persone, Frank Kern si distingue perché lui dice: “io non divido il mio fatturato con altri ma preferisco pagare Google o i social per portarmi traffico, cerco di ottimizzare i funnel affinché il traffico che mi portano mi porterà alla vendita di altri servizi”. 

Uno si appoggia ai funnel, l’altro dice “faccio tutto da solo”. 

Un’altra persona molto famosa nell’ambito dell’automazione marketing, nella creazione dei funnel si chiama Ryan Deiss. È molto famoso, dicono che sia una delle persone che investe di più in assoluto nei test dei suoi funnel e nelle strategie che utilizza. Ha scritto un libro che ha pubblicato tra i primi come Book Funnel, che si chiama: “Visible Selling Machine”, molto bello. È bello l’incipit del suo libro perché dice: “mi sveglio, bevo una tazza di caffè ma sono tranquillo perché so che durante la notte ho venduto e continuato a vendere perché ho creato la mia invisible selling machine”. È molto famoso anche per la strategia dell’acting, lui dice che se la tua strategia può essere rappresentata in un tovagliolino dall’inizio alla fine e compresa da tutti quella è vincente. 

Un’altra persona che ha fatto milioni o miliardi con i funnel e strategie digitali è Russell Brunson, il creatore di Clickfunnel, l’ideatore della Value Ladder, cioè della scala dei valori, cioè per far crescere il valore della tua azienda devi spostare il tuo cliente da un Ladder all’altro, da un piolo della scala al successivo. Ha scritto diversi libri, io ne ho letti due: Unlock Secret e Expert Secret. Il primo importantissimo per conoscere le tecniche principali per vendere nel mondo digitale, il secondo Expert Secret, che spiega come creare una comunità che ti segue e che ti permette di realizzare i tuoi sogni. 

Queste sono tutte strategie molto potenti, strutturate e funzionanti. Quello che funzionava 10-5 anni fa o anche l’anno scorso non è detto che funziona anche oggi. Se ricevevi un’email promozionale nel 1987 probabilmente l’avresti aperta, oggi sono più le mail che non apriamo piuttosto che quelle che apriamo. Oggi non c’è lo stesso impatto della comunicazione digitale che c’era una volta. Oggi le mail non hanno lo stesso impatto promozionale. Sono tante persone che dicono: “l’email marketing è morto”, io non penso questo, c’è una statistica che dice che per ogni dollaro speso nel marketing, l’azienda ne riceve 40 in termini di marketing, vendite e conoscenze. 

Oggi la lotta delle aziende non è nel creare il funnel più efficace ma è focalizzare l’attenzione. C’è un bel libro che si chiama Oceano Blu che parla di come differenziare la tua azienda e fa tanti esempi concreti. Oggi le aziende devono acquisire l’attenzione del proprio pubblico, prospect che potrebbero essere interessati dai prodotti. Ogni persona è bombardata da mille messaggi in ogni contesto. A volte diciamo che siamo Figital perché siamo sempre connessi, siamo collegati a qualche messaggio o interazione di qualche genere. 

Oggi tutti quanti noi dividiamo il nostro tempo tra esperienze fisiche e digitali e altrettanto la nostra attenzione è divisa. Avere l’attenzione del cliente è il punto di partenza per poter creare una relazione. 

Frank Merenda è una persona che ne sa più di me e di altre persone. Insegna che il modo migliore per acquisire l’attenzione del cliente è spostare l’attenzione da un campo condiviso ad uno proprietario.

Alessio Beltrami autore, professore universitario e per me mentore, quando descrive il proprio blog lo presenta come “la mia casa”, perché indipendentemente da dove entrerai in contatto con Alessio, con un suo libro o un audio su Telegram o puntata sul suo Podcast, quello che sia, andando sul suo sito avrai la sua attenzione. 

Perché alla fine dobbiamo spostare il nostro prospect, cliente, pubblico da uno spazio che per lui è congeniale ad uno spazio gestito da noi? Perché in questo modo avremo la sua attenzione. Dobbiamo diminuire le distrazioni per portarlo in un terreno neutro, o almeno un terreno in cui siamo noi a dettare le regole del gioco. 

Qual è lo scopo del funnel?

Portare il pubblico ad acquistare il prodotto o servizio, portarlo alla conversione, ogni passo alla conversione successiva. Nella logica del funnel il processo che porta dalla conoscenza alla consapevolezza, all’interesse, al desiderio e così via e poi all’acquisto e anche al passaparola positivo, sono tutti step verticali. Qualcosa non va, ci comportiamo in modo differente, siamo Figital, se ogni persona ha l’attenzione di una formica, in ogni fase della giornata ci sono: messaggi, media differenti, pubblicità, suono, distrazioni, vita personale, come può una strategia che ragiona in termini verticali essere realmente efficiente oggi?

Nella realtà non viviamo o interagiamo come in un funnel ma viviamo in un flipper. Questa metafora è bellissima, l’ho letta la prima volta all’interno del blog dell’Istituto del Marketing Scientifico, ma la faccio mia perché non penso che ci sia niente di più rappresentativo. I clienti oggi sono come palline dentro un flipper. Sono come palle magiche che avevano strani rimbalzi. 

Non cliccano più la mail, non la aprono come 10 anni fa. Se hai un’email di lavoro sarai bombardato da richieste di preventivi ma anche da persone che vogliono venderti qualcosa. I clienti, gli utenti, le persone online, non compiono le azioni che noi pensiamo. 

Noi magari abbiamo l’idea che una persona guarda l’annuncio, clicca, lascia l’email e ci chiama al telefono, questo non avviene quasi mai. In realtà come in un flipper non basta un colpo per far accendere i bip, ci vogliono molti tentativi, la partita dura tanto. Ogni punto di contatto che possiamo avere con i clienti, deve essere utilizzato per interessarlo ad un aspetto e poi ad un altro e ad un altro ancora. 

Non possiamo pensare che in un funnel con 3 video e 1 offerta oggi abbia lo stesso effetto che ha avuto 10 anni fa, 5 anni fa o l’anno scorso. Oggi probabilmente quella stessa tecnica è già stata utilizzata da altri e il fatto che i contenuti sono diversi e quella tecnica sia già stata utilizzata ci gioca contro, non ci permette di avere lo stesso effetto che avrebbe avuto in passato. 

I media disponibili, i punti di contatto sono tanti, come: email, sms, lettere, pubblicità sui social, insegne, cartelloni, cartellino prezzo ecc… sono tanti i modi con cui possiamo comunicare con il nostro cliente. 

Per seguire il cliente c’è un trucco. 

Perché alcune aziende comunicano meglio di altre?

Perché ascoltano. Ascoltano tutto, leggono i numeri e i dati. Le aziende che ascoltano e comprendono le interazioni dei clienti sono più efficaci di altre. Ogni punto di contatto deve diventare un punto di ascolto: mail, sms, sito, fai in modo di permettere al cliente di convertire il suo interesse o ascolto attivo verso di te per conoscere necessità, gusti, esigenze. Fai in modo che le richieste del cliente possano essere verificate se è utile anche ad altri. 

La conversione volta all’acquisto ha perso efficacia o meglio, è l’obiettivo. Prima di arrivare alla conversione all’acquisto ci possono essere altre micro-conversioni, come il click per andare da una pagina all’altra, lo scaricamento del pdf, la visualizzazione di un video. In Kartra che è il programma automazione di cui sono affiliato, puoi andare su stefanobenvenuti.com per capirne di più.

In Kartra c’è una tecnica chiamata BAM (Behavioral Actionable Marketing), in base alle micro-conversioni che vengono fatte all’interno delle pagine di vendita, delle pagine del sito, dei contenuti video o audio che siano, il programma permette di modificare il percorso del cliente perché stai attivando l’ascolto. La conversione volta alla conoscenza e all’ascolto e l’evoluzione con cui le aziende evolvono e riescono a rispondere in modo efficace al bisogno del proprio pubblico. I clienti rimbalzano da una parte all’altra. 

La Customer Journey è un flipper, però è importante che questa sia sempre in movimento, quando la palla si ferma va in buca e quindi perdi il cliente. 

Maggiore è l’ascolto maggiore è la conoscenza e la consapevolezza del viaggio del cliente che esce della logica del funnel e entra in quella del flipper. Non far andare la palla in buca, più rimbalza più vinci, più vinci più interagisce, più comprerà. Non considerare il sopra e sotto ma guarda intorno i punti presso cui andrà a sbattere. 

Una cosa che consiglio ai miei clienti è di creare un elenco di touchpoint. Iniziare a capire quali sono i momenti in cui il cliente può entrare in contatto come: insegna, sito, lista broadcast, Telegram ecc… 

In ogni punto ci deve essere un modo per far rimbalzare il cliente, con il cartellino ci deve essere il codice QR per rimandarlo al sito, il sito PDF per scaricare i dati, sposti il cliente nella tua zona di membership, puoi cercare di capire cosa interessa al cliente applicando un ascolto attivo. 

I funnel esistono ma oggi il cliente è dentro un flipper. Non pensare più in verticale, il cliente rimbalzerà e devi fare in modo di non farlo mai andare in buca o in Tilt. 

Io sono Stefano Benvenuti e se vuoi contattarmi puoi farlo andando su stefanobenvenuti.com e cliccando su “inizia da qui”, lascia i tuoi dati e puoi provare a conoscere a Kartra, che può essere la soluzione per la tua azienda per fare una bella partita a flipper e vincere tanti clienti. 

Ti ringrazio e se ti piace lascia una bella recensione su iTunes, sul podcast e continua a seguirmi su Spotify.

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