Ha Senso Creare un Lancio di Prodotto Oggi? Scopri i Vantaggi e le Strategie

Ha Senso Creare un Lancio di Prodotto Oggi? Scopri i Vantaggi e le Strategie

Ha Senso Creare un Lancio di Prodotto Oggi? Scopri i Vantaggi e le Strategie

Ha Senso Creare un Lancio di Prodotto Oggi? Scopri i Vantaggi e le Strategie

La strategia del lancio di prodotto, nota anche come Product Launch Formula, è stata rivoluzionata da Jeff Walker nel 1997. Ma ha senso creare un lancio di prodotto oggi? Scopriamolo insieme.

Introduzione al Lancio di Prodotto

La prima volta in cui ho cominciato ad avvicinarmi al marketing automatico è stato quando ho scoperto cos’era un lancio, grazie alla strategia inventata nel 1997 da Jeff Walker. Questo uomo ha creato il Product Launch Formula, che oggi conosciamo come formula di lancio del prodotto.

Vantaggi del Lancio di Prodotto Oggi

Ha senso oggi parlare di lancio di prodotto? Sì, secondo me ha senso. La strategia del lancio di prodotto è stata utilizzata in tutto il mondo per creare liste di persone interessate e offrire soluzioni ai loro problemi attraverso contenuti di valore come email, video o PDF. Questa tecnica non solo risolve problemi, ma predispone il pubblico ad accogliere ulteriori offerte.

Strategie Efficaci per un Lancio di Prodotto di Successo

Molti consulenti consigliano di preparare il lancio con tre video o tre contenuti seguiti da un’offerta. Tuttavia, io suggerisco di aggiungere un pre-pre-lancio e un pre-lancio per creare attesa e raccogliere feedback. Ecco una guida su come preparare un lancio di successo:

  1. Pre-pre-lancio: Crea l’offerta e verifica i benefici con un sondaggio.
  2. Pre-lancio: Scalda il pubblico anticipando l’offerta e segmentando il target.
  3. Lancio: Presenta l’offerta commerciale risolvendo un problema specifico.

Conclusioni sul Lancio di Prodotto

Creare un lancio di prodotto oggi può trasformare la tua strategia di marketing e aumentare le tue vendite. Preparare l’offerta e scaldare il pubblico sono passaggi fondamentali per il successo. Almeno una volta all’anno, pianifica un lancio per testare l’efficacia della tua strategia.

Cosa fare

Hai bisogno di aiuto per creare un lancio di prodotto efficace? Fissa una breve call di 10/15 minuti con me per verificare la tua strategia e verificarne l’applicabilità concreta. Clicca qui per prenotare il tuo appuntamento e inizia a trasformare il tuo marketing oggi stesso!

FAQs

  1. Cos’è il lancio di prodotto?

    • Il lancio di prodotto è una strategia di marketing per presentare nuovi prodotti al mercato e aumentare le vendite.
  2. Chi ha inventato il Product Launch Formula?

    • Il Product Launch Formula è stato inventato da Jeff Walker nel 1997.
  3. Quali sono i vantaggi di creare un lancio di prodotto?

    • Un lancio di prodotto aiuta a catturare l’attenzione dei potenziali clienti e a predisporli ad acquistare ulteriori prodotti.
  4. Come posso preparare un lancio di prodotto di successo?

    • Pianifica un pre-pre-lancio, un pre-lancio e il lancio vero e proprio per creare attesa e raccogliere feedback.
  5. Ha senso creare un lancio di prodotto oggi?

    • Sì, creare un lancio di prodotto oggi può migliorare la tua strategia di marketing e aumentare le vendite.

 

 

Ha senso oggi parlare di lancio? Ha senso oggi parlare di lancio di prodotti? Vediamolo insieme. Partiamo dal presupposto che la strategia che era stata creata nel 1997 è una strategia che è stata utilizzata praticamente in tutto il mondo. 

La persona vuole lanciare un proprio servizio, un proprio prodotto, allora inizia a creare una lista di persone interessate a questo prodotto, magari per risolvere un problema, e a queste persone offre la soluzione al problema attraverso tre contenuti che possono essere delle mail, possono essere dei video, possono essere dei PDF, qualcosa realmente che risolve questo problema. 

Può essere il risolvere un problema matematico, oppure imparare a cucinare la pasta asciutta, o il come creare un gioco da tavola, come fare quello che ti interessa. Per cui, qualcosa inerente al target su cui tu vuoi puntare per presentare, per vendere, il prodotto direttamente. 

Allora tu inizi a creare questa strategia e questi contenuti e poi dopo aver creato questi contenuti, dato che le persone avranno seguito le tue mail e avranno visto i tuoi video, saranno probabilmente molto più ben predisposte a conoscere un altro prodotto, un’altra soluzione, che gli dai. 

Sta di fatto che però tutto il Product Launch Formula gioca su alcuni aspetti che sono poi il punto di forza, cioè, gli aspetti psicologici. Questo perché l’obiettivo è quello di andare ad agitare il problema ancora di più nella testa del tuo target, dei tuoi Lead, andare a far capire quella che potrebbe essere la soluzione che tu puoi dare per risolvere questo problema. Ad esempio, oltre che spiegarti come cucinare la pasta ti dico anche come cucinarla bene o qual è l’ingrediente segreto che ho scoperto per cucinare la pasta asciutta.

Bene, l’ultima parte è quella in cui ti dico “ok adesso se vuoi puoi cucinare la pasta, ma se vuoi realmente fare una pasta degna degli applausi, dei complimenti, dei ringraziamenti dei tuoi commensali questo è il mio prodotto”. È questo il Product Launch Formula, cioè inizia la formula del lancio. 

“Scaldare” il pubblico

Personalmente ho provato più volte il lancio e ogni volta c’è stato comunque un riscontro e di fatto è necessario comprendere che quando tu scaldi il pubblico, quando tu attivi i tuoi target, dandogli prima delle informazioni, e quando questo target riceve le informazioni è già predisposto a riceverne altre. Più scaldi il pubblico, più sei bravo a creare i contenuti utili, più sei bravo a risolvere problemi e maggiormente sarai contattato, o riceverai il consenso e l’approvazione, da chi poi questo problema lo continua a vivere e vuole il tuo supporto.

Ha senso oggi parlare di lancio di prodotto? Sì, secondo me si ha senso. Ha senso sempre parlare di lancio di prodotto. Magari, non bisogna essere incollati a quella che è la strategia dei tre video e il quarto di lancio del prodotto, ma ci sono alcuni punti in comune dai quali sicuramente possiamo partire. 

Ad esempio, secondo me, oggi tutte le aziende, tutti noi professionisti, consulenti, aziende, piccoli o grandi che siamo, dovremmo programmare dei lanci periodici, dovremmo programmare quelle che possono essere delle offerte commerciali che diamo al nostro pubblico. 

Se noi siamo stati bravi a scaldare il nostro pubblico, magari qualche giorno prima, qualche settimana prima o qualche mese prima, sarà maggiore il riscontro che troviamo quando andiamo poi a vendere il nostro prodotto, sarà maggiore il riscontro economico in termini di vendite che riceviamo nel momento in cui poi apriamo le vendite. 

Ci sono alcune persone, alcuni consulenti, che ad esempio hanno un prezzo per il servizio o addirittura chiudono le vendite per un servizio e periodicamente le aprono. Anche questo è un lancio perché, ad esempio, non puoi iscriverti ad un corso, non puoi acquistare un prodotto, non puoi avere un servizio, se non puoi acquistarlo. 

Quando poi si aprono le porte, quando poi si apre il lancio del prodotto, ecco che è possibile andare ad acquistare. C’è quindi un maggiore riscontro.

Non ho mai usato questa tecnica ma chi la applica mi dice che facendo un conto, delle vendite senza l’utilizzo di questa tecnica e con l’utilizzo di questa tecnica, alla fine dell’anno si vende di più chiudendo le porte e facendo creare la fila. 

Questa qui è la stessa tecnica che suggerisce Jason Priestley. Jason Priestley nel suo libro, tutto esaurito, mette in evidenza il fatto che le aziende dovrebbero creare dei limiti all’acquisto, perché creando dei limiti all’acquisto aumenta la percezione della scarsità, aumenta la percezione del valore e di conseguenza quello che è il target è più interessato. 

Perché quando ci troviamo di fronte a due pizzerie, una vuota e l’altra è piena, le persone anche potrebbero trovare un tavolo libero in quella vuota, preferiscono attendere e fare la fila per quella piena? 

Perché si ha la maggiore percezione, la maggiore garanzia, l’idea che in quella piena la pizza sia più buona rispetto a quella vuota perché non c’è nessuno può darci riscontro sulla qualità della pizza. 

Cos’è il lancio?

Il lancio è una strategia che oggi come ieri è sicuramente necessaria. È necessaria in ogni strategia. 

Adesso vediamo la strategia del lancio.

Non entro nei dettagli perché secondo me se vai online e cerchi “lancio di prodotto Jeff Walker” trovi tanto materiale e poi, forse, non sono la persona migliore per entrare nel dettaglio del Product Launch Formula.

Sta di fatto che secondo me però devi avere un lancio di prodotto almeno una volta l’anno. Una volta l’anno, almeno, devi creare un’offerta che non deve essere per forza un’offerta scontata, non deve per forza abbassare il prezzo del servizio o del prodotto che vendi, ma devi dare valore, devi creare un motivo per cui le persone acquistino il tuo servizio in quel momento e non in un altro.

Se questa offerta, se questo lancio è preparato, allora il riscontro sarà ancora maggiore. Provalo. Prova da solo. Prova due volte, lo puoi fare ogni sei mesi, una volta prepari il lancio e una volta non lo prepari. Vedi cosa vende di più a parità di condizioni però. 

Come si prepara un lancio

Molti dicono che il lancio va preparato con tre video o con tre contenuti e poi con un quarto. No, invece secondo me, va preparato con un pre-pre-lancio, un pre-lancio e il lancio. Cioè, un pre-pre-lancio che serve per creare l’offerta, per verificare, magari con un sondaggio, quelli che sono i benefit che potrebbero servire al tuo gruppo, al tuo target, magari per creare anche attesa, per creare la lista. 

Un pre-lancio che anticipi che da lì a un certo periodo di tempo creerai una offerta commerciale per risolvere un problema o cerchi di iniziare ad agitare le acque per capire se questo problema è realmente sentito. Devi iniziare a scaldare le persone con questo pre- lancio dicendo ad esempio: 

“Se anche tu ti sei scocciato di mangiare una pasta schifosa…” oppure “Se anche tu non digerisci la pasta se è cucinata male…” oppure “Se non trovi il tempo per creare il sugo perfetto…”, oppure “Se vuoi riassaggiare la pasta che faceva tua nonna…” oppure “Se vuoi imparare a cucinare al meglio la pasta…”.

Devi iniziare a scaldare anche un po’ per andare a segmentare e targettizzare quello che è il tuo pubblico rispetto all’argomento su cui poi farai il lancio vero e proprio. Solo dopo potrai creare il lancio. 

Il problema è che fare di più con meno, cioè, raggiungere più risultati con meno sforzi, non vuol dire per forza essere veloci perché quello che ti ho detto implica più tempo. Mandare una mail con un’offerta commerciale è sicuramente più veloce che creare un sondaggio prima, creare una piccola sequenza di mail per agitare il problema e poi creare il problema del pre-lancio e poi lancio vero e proprio.

Quello che ti ho descritto è un percorso che potrebbe durare anche un mese, al contrario, per mandare una mail ci puoi pensare la mattina e inviarla il pomeriggio o al massimo aspetti il giorno dopo per trovare l’orario giusto in cui le aperture delle mail sono più alte rispetto al pomeriggio. Che poi vabbè chi l’ha detto che il pomeriggio si aprono di meno le mail? 

Però, vabbè a parte questo, il discorso è che fare di più con meno. Ne abbiamo parlato anche Debora Montoli, la quale ha dato grandissimi suggerimenti, in un’intervista che se non hai seguito la puoi ritrovare all’interno del mio Podcast.

Sta di fatto che creare il tuo lancio è necessario. Almeno una volta all’anno, non dico tanto. Secondo me dovresti averne tanti. 

Tempo fa, parlando con un amico, mi ricordo che all’inizio quando avevo l’attività commerciale lui era Marketing Manager di un albergo, in centro a Roma, e a parlando con lui gli dicevo “Eh, sai però vorrei raggiungere dei risultati migliori. Mi sforzo tanto ma non arrivo mai a raggiungere il risultato che sogno” e lui mi fece questa domanda “Che offerta hai? Quante offerte fai? Ogni quanto mandi offerte? Qual è il motivo per il quale le persone dovrebbero comprare in quel momento e non in un altro?”. 

Questa cosa mi ha fatto molto pensare. Perché il fatto di dire “Perché comprare oggi e non domani?” o dare un motivo alle persone di convertire il loro interesse in un acquisto, se non fai lanci non lo farai mai. Poi, sarai costretto a fare offerte sul prezzo e non so se ti conviene fare offerte sul prezzo. Nel lancio tu crei una percezione maggiore di convenienza perché stai agitando un problema, stai parlando di un qualcosa che il cliente vive e affronta e vuole risolvere, altrimenti non ti ascolterebbe, non andrebbe a guardare il tuo video, a impiegare il suo tempo seguendo i tuoi consigli. 

Allora, in questo caso se hai lavorato bene avrai creato del valore aggiunto, delle offerte, un corso, un videocorso, una consulenza, un libro in esclusiva stampato solo per qualcuno, non disponibile altrove. Deve essere percepita la convenienza, deve essere chiaro che compiere l’azione che gli stai proponendo conviene più a chi la compie che a chi te la chiede di compiere. 

Il lancio è una strategia che ogni azienda dovrebbe avere almeno una volta l’anno. Secondo me, anche più volte all’anno. Oppure, creare più lanci. Una volta crei l’offerta sul lancio A, una volta crei l’offerta sul lancio B e così via. 

Se non sai come fare ti do un consiglio. Io lo sai mi chiamo Stefano Benvenuti e stefanobenvenuti.com è il mio sito. Nel mio sito puoi trovare informazioni, consigli, c’è anche un blog nel quale sto iniziando a riportare tante informazioni utili da cui poi elaboro i contenuti per fare queste puntate del podcast Automater.

Come ti dicevo, se non come fare, sempre sul sito stefanobenvenuti.com puoi accedere alla prova di Kartra. Kartra è un programma di automazione che io per primo utilizzo. All’interno contiene una serie di campagne, una serie di funnel, già pronti e disponibili per essere utilizzati. Tra questi c’è anche il funnel del lancio. 

Guardalo, aprilo, applicalo e lancia. 

Una volta sono andato a un corso di Michele Tampieri, probabilmente lo consoci, e lui nel suo corso ha anche un bootcamp cioè una sorta di seminario operativo e nel bootcamp la promessa che lui fa è che alla fine delle due giornate del bootcamp c’è il lancio, cioè, c’è l’invio live della promozione. Questo perché tu puoi anche sbagliare ma il fatto di mettere sul mercato, il fatto di lanciare l’offerta, è importantissimo. 

Tutte le strategie, qualsiasi strategia, anche la migliore, non conta se non viene lanciata. Cioè, puoi migliorarla, puoi ottimizzarla, puoi correggerla ma se non la lanci, se non la provi, se non la verifichi, stai soltanto ragionando sul sesso degli angeli, cioè stai perdendo tempo.

 

Conclusione

Io ti consiglio di lanciare e soprattutto se poi dopo che hai lanciato vuoi qualche consiglio visita anche il gruppo di Kartra Italia, mi trovi online su Facebook.

Mi riconosci, c’è la mia faccia. Io sono Stefano Benvenuti. Quindi, vai sul gruppo privato di Kartra Italia e se hai qualche domanda puoi lasciarmela lì. Per me sarà veramente un grande piacere contribuire e risolvere. Una promessa che io faccio sul gruppo di Kartra Italia è che ogni domanda riceve risposta. Penso che questo sia già un buon punto di partenza per promettere qualcosa a qualcuno. 

Per cui, io a questo punto mi aspetto di avere informazioni sui tuoi lanci, mi aspetto anche di ricevere qualche bella recensione.

Se ti è piaciuto quello che ti ho detto puoi lasciarmi la tua recensione su iTunes o continua a seguirmi su Spotify. 

Per questa settimana è tutto. ci sentiamo la settimana prossima. Ciao e a presto!

 

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Perché un Funnel per i Nuovi Clienti

Perché un Funnel per i Nuovi Clienti

Perché un Funnel per i Nuovi Clienti

Perché un Funnel per i Nuovi Clienti è Essenziale per la Tua Attività

Un funnel per i nuovi clienti è una strategia fondamentale per guidare un utente da non sapere nulla riguardo un argomento a diventare un cliente fedele. Questo percorso, basato sul modello AIDA (Attenzione, Interesse, Desiderio, Azione), è essenziale per trasformare i visitatori in clienti e successivamente in ambasciatori del marchio.

 

 

Cos’è un Funnel per i Nuovi Clienti?

Un funnel per i nuovi clienti è una serie di attività automatizzate che mirano a raggiungere un obiettivo specifico. Questi obiettivi possono includere la vendita, la fidelizzazione o l’educazione del cliente. Creare un funnel per i nuovi clienti significa costruire un percorso che li guidi attraverso vari punti di contatto, aumentando gradualmente il loro interesse e coinvolgimento con il tuo marchio.

Perché è Importante un Funnel per i Nuovi Clienti?

Secondo una ricerca del 2019 nel settore retail in Australia, l’80% dei clienti non torna dopo il primo acquisto. Questo dato evidenzia l’importanza di avere un funnel per i nuovi clienti, che aiuta a educarli e fidelizzarli, aumentando le probabilità che tornino a comprare.

Come Creare un Funnel per i Nuovi Clienti

Un funnel per i nuovi clienti può essere suddiviso in due parti: verifica e comunicazione.

Parte di Verifica del Funnel
  1. Verifica delle Informazioni: Assicurati che i clienti abbiano compreso tutte le informazioni importanti riguardo ai tuoi prodotti o servizi.
  2. Modalità di Contatto: Verifica che i clienti conoscano i canali attraverso i quali possono contattarti.
  3. Social Media: Assicurati che i clienti ti seguano sui social media per rimanere aggiornati sulle novità.
  4. Soddisfazione del Cliente: Chiedi ai clienti se sono soddisfatti dei loro acquisti per migliorare la loro esperienza complessiva.
Parte di Comunicazione del Funnel
  1. Comunicazione Periodica: Mantieni i clienti informati con comunicazioni regolari per far sì che ti ricordino.
  2. Vantaggi dell’Averti Scelto: Evidenzia i benefici di scegliere i tuoi prodotti o servizi.
  3. Novità e Promozioni: Informa i clienti sulle nuove offerte e sui prodotti che potrebbero interessarli.
  4. Invito a Tornare: Dai ai clienti un motivo per tornare, come promozioni speciali o aggiornamenti sui prodotti.

Automazione del Funnel

L’automazione è fondamentale per gestire un funnel in modo efficiente. Utilizza strumenti come Kartra per creare sequenze di email automatizzate, membership private e campagne di marketing personalizzate. Questo ti permetterà di risparmiare tempo e migliorare l’esperienza del cliente.

Conclusione

Un funnel per i nuovi clienti è essenziale per qualsiasi attività. Aiuta a educare, fidelizzare e mantenere i clienti, aumentando il valore della loro esperienza e il loro legame con il tuo marchio. Se desideri implementare un funnel efficace, prova Kartra per 14 giorni a 1 dollaro e ricevi il supporto necessario per ottimizzare la tua strategia.

Chiamata all’Azione

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FAQs

  1. Cos’è un funnel per i nuovi clienti?

    • È una serie di attività automatizzate progettate per guidare i nuovi clienti attraverso vari punti di contatto fino a diventare clienti fedeli.
  2. Perché è importante avere un funnel per i nuovi clienti?

    • Aiuta a educare e fidelizzare i clienti, aumentando la probabilità che tornino a fare acquisti.
  3. Come posso automatizzare il mio funnel per i nuovi clienti?

    • Utilizza strumenti come Kartra per creare sequenze di email automatizzate, membership private e campagne di marketing personalizzate.
  4. Quali sono i componenti chiave di un funnel per i nuovi clienti?

    • La verifica delle informazioni, la modalità di contatto, l’engagement sui social media, la soddisfazione del cliente e la comunicazione regolare.
  5. Ha senso creare un funnel per i nuovi clienti oggi?

    • Sì, un funnel per i nuovi clienti è essenziale per migliorare l’esperienza del cliente e aumentare le vendite.

 

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Più Organizzati e Produttivi con Debora Montoli di A Lume di Fare

Più Organizzati e Produttivi con Debora Montoli di A Lume di Fare

Più Organizzati e Produttivi con Debora Montoli di A Lume di Fare

Ho recentemente intervistato Debora Montoli per il podcast Automater, dove abbiamo discusso di organizzazione e produttività con Debora Montoli, e come queste competenze possano migliorare la tua vita personale e professionale.

Introduzione all’Organizzazione e Produttivica con Debora Montoli

Debora Montoli è una figura di riferimento nel campo dell’organizzazione professionale. Con il suo canale Telegram A Lume di Fare, offre quotidianamente consigli e strategie per migliorare la produttività e gestire al meglio le attività quotidiane. Durante l’intervista, Debora ha condiviso preziosi suggerimenti che possono aiutarti a fare di più con meno.

 

 

 

 

L’Importanza dell’Organizzazione

Debora Montoli ci spiega come l’organizzazione sia fondamentale per gestire le attività quotidiane. Ascolta l’intervista completa su Spotify o leggi altri articoli su come migliorare la tua produttività.

Stefano: Debora, quando è nata la tua passione per l’organizzazione?

Debora: Ho sempre avuto una predisposizione naturale per l’organizzazione, anche prima di aprire la mia attività. Lavorando in ufficio, cercavo sempre modi per migliorare i flussi di lavoro e risparmiare tempo ed energie. Quando lavori da casa, è fondamentale impostare una struttura per mantenere il confine tra vita privata e professionale. L’organizzazione è una sorta di salvagente che ti aiuta a rimetterti in carreggiata quando gli imprevisti accadono.

L’Organizzazione come Competenza Acquisita

Stefano: Pensi che l’organizzazione sia una competenza che si può imparare?

Debora: Assolutamente. L’organizzazione deve essere appresa. Anche se ci sono persone più portate di altre, chiunque può migliorare. L’organizzazione ti fornisce la struttura necessaria per affrontare le sfide quotidiane e gestire gli imprevisti. È come preparare un piano di lavoro prima di cucinare: organizzi gli ingredienti e poi inizi a cucinare.

Il Canale Telegram “A Lume di Fare”

Stefano: Debora, il tuo canale Telegram “A Lume di Fare” è uno dei più seguiti in Italia in ambito organizzativo. Quante persone ti seguono?

Debora: Attualmente, il canale ha circa 2800 membri. La comunità è composta da liberi professionisti, imprenditori, dipendenti e studenti. Cerco di offrire contenuti vari, dalle recensioni di libri agli aggiornamenti sui software, sempre con un approccio organizzato.

Creazione e Organizzazione dei Contenuti

Stefano: Come gestisci la creazione dei tuoi contenuti?

Debora: Ho un sistema per raccogliere idee che possono venirmi in mente in qualsiasi momento. Utilizzo l’app Note sul mio smartphone per annotare tutto e poi passo a Trello per organizzare e sviluppare le idee in contenuti completi. Pianifico i contenuti del canale Telegram, del blog e della newsletter, concentrandomi su qualità e pertinenza.

Come Affrontare Problemi Complessi

Stefano: Come affronti i problemi complessi nel tuo lavoro?

Debora: La chiave è scomporre i problemi in parti più piccole e gestibili. Utilizzo mappe mentali e lavagne interattive per organizzare idee e soluzioni. Lavorando in team, è importante condividere idee in tempo reale e concentrarsi su un passaggio alla volta.

La Differenza tra Assistente Virtuale in Italia e all’Estero

Stefano: Come si differenzia il ruolo di assistente virtuale in Italia rispetto ad altri paesi?

Debora: In Italia, l’assistente virtuale è spesso visto come una figura esecutiva, che si occupa di attività amministrative per diversi clienti. All’estero, il ruolo si avvicina di più a quello di un coach, che aiuta i clienti a migliorare le loro competenze e a ottimizzare i processi.

Strumenti per l’Organizzazione e Produttività: Le Raccomandazioni di Debora Montoli

Stefano: Quali consigli daresti a chi vuole migliorare la propria produttività?

Debora: Consiglio di creare un sistema organizzato che funzioni per te. Identifica i momenti della giornata in cui sei più produttivo e pianifica di conseguenza. Utilizza tecniche come la “Tecnica del Pomodoro” per gestire il tempo e fai delle pause regolari. Infine, non cambiare metodo troppo spesso; trova quello che funziona per te e seguilo.

Conclusione

Grazie a Debora Montoli per aver condiviso la sua esperienza e i suoi consigli su come essere più organizzati e produttivi. Se vuoi saperne di più, puoi seguire Debora sul suo canale Telegram A Lume di Fare e partecipare ai suoi corsi su Udemy. Per ascoltare l’intervista completa, visita il podcast Automater su Spotify o iTunes.

 

 

 

 

 

 

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Creare Esperienze Memorabili per i Clienti: Guida all’Economia dell’Esperienza

Creare Esperienze Memorabili per i Clienti: Guida all’Economia dell’Esperienza

Creare Esperienze Memorabili per i Clienti: Guida all’Economia dell’Esperienza

 

Creare Esperienze Memorabili per i Clienti: Guida all’Economia dell’Esperienza

Oggi, più che mai, le aziende cercano di distinguersi non solo per i loro prodotti o prezzi, ma per creare esperienze memorabili per i clienti. In un mercato dove i prodotti sono spesso indistinguibili e la concorrenza è feroce, ciò che fa la differenza è l’esperienza che si riesce a creare per i clienti.

L’Economia dell’Esperienza: Cosa Significa?

Viviamo nell’Era dell’Esperienza, un’evoluzione dall’era dell’informazione. Oggi, le esperienze che le aziende offrono ai clienti sono ciò che genera valore. La citazione di Maya Angelou “Le persone possono dimenticare ciò che hai detto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire” riassume perfettamente l’importanza delle esperienze. Le aziende devono investire saggiamente in esperienze che lasciano ricordi positivi e duraturi.

Dal Prodotto all’Esperienza: L’Evoluzione del Mercato

L’economia si è evoluta da un focus sulla produzione e sui servizi a un’enfasi sull’esperienza. Prendiamo ad esempio il caffè: alla produzione, un chilo di caffè costa circa 1 dollaro. Tuttavia, lo stesso caffè, quando è servito in un ambiente come Starbucks, può costare fino a 5 euro. Questo non è speculazione, ma il risultato dell’economia dell’esperienza. Le aziende che riescono a trasformare un prodotto in un’esperienza memorabile possono giustificare prezzi più elevati grazie al valore percepito.

 

 

 

 

Come Creare Esperienze che Fidelizzano i Clienti

Per creare esperienze memorabili per i clienti, le aziende devono concentrarsi sulla trasformazione. Un cliente ricorderà positivamente un’azienda se l’esperienza che ha vissuto ha portato a una trasformazione significativa. Ecco alcune strategie per raggiungere questo obiettivo:

  • Coinvolgimento Attivo: Coinvolgi i clienti come attori principali nelle esperienze che offri, piuttosto che spettatori passivi.
  • Personalizzazione: Crea esperienze su misura che rispondano alle esigenze e ai desideri unici di ciascun cliente.
  • Automazione Intelligente: Utilizza sistemi di automazione per migliorare il follow-up con i clienti, offrire contenuti educativi e personalizzare l’interazione.

Esperienze che Trasformano

Le esperienze che trasformano sono quelle che lasciano un segno duraturo nella memoria del cliente. Ad esempio, partecipare a un’attività di gruppo durante una vacanza può essere trasformativo, soprattutto se si supera la propria timidezza per partecipare. Queste esperienze diventano parte della storia personale del cliente e rafforzano il legame con il brand.

Strumenti per Creare Esperienze Memorabili

Per implementare efficacemente un’economia dell’esperienza, le aziende possono utilizzare vari strumenti e strategie:

  • Follow-up Post-Acquisto: Invia email personalizzate per ringraziare i clienti e raccogliere feedback sulla loro esperienza.
  • Programmi di Fidelizzazione: Offri premi e incentivi per incoraggiare i clienti a tornare e interagire ulteriormente con il brand.
  • Contenuti Educativi: Fornisci corsi online o materiali informativi che aggiungano valore all’esperienza del cliente.

Conclusione

Nell’economia moderna, il successo di un’azienda dipende dalla sua capacità di creare esperienze memorabili per i clienti. Queste esperienze devono essere uniche, coinvolgenti e trasformative. Investendo nell’economia dell’esperienza, le aziende possono distinguersi dalla concorrenza e costruire relazioni durature con i clienti.

Se sei un imprenditore che vuole fare di più con meno, considera come le esperienze possono essere integrate nelle tue strategie aziendali. Ricorda, ciò che i clienti ricordano di più è come li fai sentire.

Per ulteriori approfondimenti su come creare esperienze indimenticabili, ascolta il podcast Automater e scopri le soluzioni innovative per migliorare la tua attività.

 

 

 

Per cui un negozio di moda dovrebbe parlare non di prodotto, ma di funzioni. Zalando ad esempio scrive 2 volte a settimana al suo pubblico ed in base alle pagine visitate offre informazioni sulle funzioni di un capo o delle scelte di stile per uno tipo di uomo o donna… è chiaro che il suo obiettivo sia vendere, ma per dare motivo al proprio pubblico di comprare da loro, zalando crea un contesto, uno scenario, un’esperienza (anche se digitale) che scollega, scolla mi piace dire il pubblico dalle alternative.

Solo creando una “trasformazione” si riesce a incollare l’esperienza positiva in modo duraturo a noi!

Fare di più con meno in questo caso significa, pensare bene a cosa fare prima oggi per fare di meno domani.

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Asset del successo

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Qual è il dettaglio, l’aspetto, che porta al successo un business e un’attività rispetto ad altre? Qual è questo dettaglio che fa la differenza? Esiste qualcosa che fa la differenza tra chi ha successo e chi non ha successo? Sì, certo esiste e questo è l’argomento dell’ottava puntata del podcast Automater. 

Sono i dettagli a fare la differenza 

Sono molti i dettagli che fanno la differenza perché ogni asset, diamo un nome ai dettagli, ogni asset appunto, ogni particolare ha un effetto su un target differente. Per cui quando si pensa che sia un dettaglio a fare la differenza si dice il vero perché quel dettaglio ha effetto su chi valuta quell’asset appunto in modo positivo ma non è detto che lo stesso dettaglio sia valido anche su altri. 

Per me il dettaglio che fa la differenza ad esempio può essere un evento dal vivo a cui ho partecipato, per qualcun altro potrebbe essere un libro letto che ha fatto aumentare l’autorevolezza nella mente della persona e lo ha portato poi ad acquistare, per altri potrebbe essere un webinar a cui hanno partecipato e che ha risolto dei dubbi per cui si sono poi rivolti a quel consulente e a quelle aziende per utilizzare un software o per avere una consulenza, per qualcun altro o per molti può essere il passaparola ricevuto da chi già ha utilizzato un servizio. Questo dettaglio è stato poi il trigger, è stato poi il grilletto che ha fatto sparare l’acquisto, ha fatto compiere l’azione verso quel brand o quell’azienda. Chi ha ragione? Tutti. Tutti hanno ragione. Hanno ragione tutti quelli che pensano che un dettaglio faccia la differenza o che nessun dettaglio fa la differenza. Hanno tutti ragione e hanno tutti torto. 

Non voglio confonderti le idee ma chiaramente voglio parlare di qualcosa che deve essere esploso, un concetto che magari è un po’ più ampio di quello che si pensa. Ciò che funziona per me non è detto che funziona per altri per cui il dettaglio che fa la differenza varia da persona a persona. Quindi cosa fare? Come capire cosa funziona? Come muoversi? Dove agire? Non si può con certezza sapere cosa è meglio fare, per cui nell’incertezza è meglio muoversi utilizzando un criterio. I criteri sono fondamentali.

Quando lavoravo in IKEA la cosa che mi dicevano era “l’importante è che quello che compri viene fatto seguendo un criterio” perché in questo modo il criterio ti permetterà di giudicare se quello che stai facendo è corretto oppure è sbagliato. 

Consapevoli che non è un dettaglio che fa la differenza ma una quantità di N. dettagli, una variabile sconosciuta di dettaglio, dove questo N. corrisponde probabilmente, secondo me, al numero dei punti di contatto. I punti di contatto sono le interazioni che un’azienda, un brand, ha con il proprio pubblico, quindi quando il pubblico entra in contatto con noi. Per cui come muoversi? Partiamo da quello che già esiste. Iniziamo a ottimizzare e perfezionare i punti di contatto. Quali? Quelli con maggior traffico. Iniziamo quindi ad esempio da ciò che già esiste prima di creare ciò che non esiste. Magari abbiamo tante idee su quello che ci piacerebbe fare ma iniziamo a fare bene quello che deve essere fatto. 

C’era San Francesco che diceva “Fai quello che deve esser fatto, fai quello che è possibile e ti sorprenderai a fare ciò che è impossibile” per cui partendo da ottimizzare quello che già esiste già ci troveremo a lavorare con un criterio. 

Ti ricordi il criterio di prima? Bene. Hai un sito web? Esiste la possibilità per chi visita il tuo sito di contattarti? Esiste la possibilità per lasciarti i dati per essere ricontattato lui da te? Quanti input dai sul tuo sito al tuo pubblico affinché comprendano come comprare da te? Possono acquistare in autonomia? Hanno bisogno di contattarti per acquistare? Possono prendere e acquisire informazioni in modo autonomo e magari scaricare qualche risorsa che possa essere consultata oppure condivisa con altri? Se a queste domande hai risposto in modo onesto sempre sì bene passiamo oltre, ma se invece non hai risposto sempre si allora hai un punto di partenza, qualcosa da migliorare, qualcosa da ottimizzare. 

Ad esempio, crea dei form per iscriversi alle liste delle persone che ricevono la tua newsletter. Hai una newsletter giusto? Se la risposta è no scrivi su un post-it “creare newsletter”. In sintesi, controlla, controlla e controlla ancora quanto complichi la vita a chi per caso sta navigando sulle tue pagine del tuo sito. 

Nel 2017, quindi tre anni fa, esistevano 1,71 miliardi di domini Internet senza pensare a quante pagine ogni dominio può avere. Bene, se qualche essere umano si trova su una tua pagina e tu non gli offri la possibilità o non lo metti in condizione di creare un legame con te la colpa è tua e questo è il momento per farti un esame di coscienza, un esame reale di coscienza e modificare il tuo comportamento per dare a questa persona la possibilità di contattarti e comprare i tuoi servizi. 

Oltre che sul tuo sito in che modo puoi entrare in contatto con il tuo pubblico? Con un libro? Una pagina social? Un podcast? Un negozio? Hai un negozio su strada? Crei eventi dal vivo? Strutturi, organizzi e inviti le persone a partecipare ai tuoi webinar online? Ogni punto di contatto, ogni via con cui tu puoi entrare in contatto con il tuo pubblico rappresenta per te un asset. 

Cosa è un asset? 

Un asset, prendendo un po’ la definizione quella standard, è un bene materiale o immateriale, quindi può essere anche un servizio, può essere anche un brevetto che deve essere monetizzato. Così come un sito web è fonte di vendita e quindi di fatturato, anche ognuna delle voci elencate qua sopra sono fonte di monetizzazione.

Hai scritto un libro, lo stai vendendo tramite un editore oppure fai da solo. Io ho fatto solo. “Alta fedeltà” è il mio libro lo trovi su Amazon, lo vendo direttamente. Amazon lo stampa, lo distribuisce, io l’ho creato, ora ne sto creando un altro riguardo appunto l’automazione marketing, ma ognuno di questi asset ha una funzione ben precisa e la funzione precisa di un asset è quella di aiutarti ad acquisire, contattare il pubblico per fare in modo che il pubblico ti scelga per risolvere i suoi problemi ma anche per essere scelto e vendere di più, per monetizzare i tuoi asset.

Una pagina social può essere fonte di monetizzazione? Certo che può essere una fonte di monetizzazione se ti fa conoscere del nuovo pubblico, se ti fa individuare come riferimento per risolvere un problema. Un podcast, come questo ad esempio, è un asset? 

Certo perché all’interno di questo podcast io do tantissimi suggerimenti, tantissime informazioni. Sono diverse le persone che mi hanno contattato dopo avere ascoltato questo podcast anzi anche tu che stai ascoltando quando hai finito questo podcast lasciami la tua recensione su Apple iTunes, clicca sul tasto di Spotify “Segui” in modo tale che potrai essere sempre aggiornato quando usciranno nuovi contenuti che ti aiuteranno ad automatizzare il tuo marketing, automatizzare di il tuo lavoro, di fare di più con meno perché ricordiamoci che è questo quello che cerco di aiutarti a fare. 

Un negozio su strada può essere un asset? Certo che è un asset. Un negozio su strada è una fonte, un punto di riferimento per il pubblico che acquista direttamente ma è anche un luogo di incontro, è un luogo dove si creano relazioni, è un luogo dove si presentano i propri prodotti. 

Parlavo ieri con un imprenditore che vende scarpe, due fratelli che vendono scarpe in provincia di Verona. Loro cosa fanno? Loro hanno una strategia bellissima per capire su quale prodotto puntare o non puntare andando a lavorare con quelli che sono i clienti fidelizzati che hanno già in elenco. 

Avere un elenco di clienti del proprio negozio è un asset. Una lista di contatti è un asset? Certo che è un asset perché quella lista di contatti è il fatturato futuro della tua attività commerciale. Un evento dal vivo è un asset? Certo, vendi i biglietti, è un asset. Hai un tuo metodo per spiegare quello che fai? Io, ad esempio, ho un metodo per aiutare le aziende a fidelizzare i clienti che si chiama “Alta Fedeltà”, creo webinar online. 

Tutto quello che è un know-how, una conoscenza, un valore immateriale o materiale, come nel caso del prodotto fisici, è un asset. In realtà non penso che sia necessario avere tutti gli asset possibili, non devi avere tutti i dettagli ma di certo non basta averne uno solo. 

Ti ricordi i dettagli di prima? Non tutti valgono per gli stessi. Non a tutti interessa partecipare a un webinar. Non tutti leggono libri. Non tutti comprano da un sito. Non tutti vanno in un negozio. Ma c’è chi lo fa, c’è chi fa una o due attività. Bene, per cui è importante avere più di un asset, è importante avere più di un dettaglio. Se hai un pubblico grande e intendo numeroso devi essere presente in più punti di contatto perché queste persone probabilmente avranno più esigenze. Essendo numerose non saranno tutte omogenee nei loro comportamenti. Non faranno tutte la stessa cosa. 

Asset principali e asset secondari

A questo punto il consiglio che ti do basandomi principalmente sulla mia esperienza è che ci sono asset principali e asset secondari. 

Seguimi perché questo è un concetto molto utile, è un ragionamento che ti aiuta anche nel prendere le decisioni necessarie per capire dove investire le tue risorse e le tue energie. 

Gli asset principali per me sono quelli in cui la creatività dimostra il valore che ha, in cui il contenuto è originale. Quando scrivi un libro e ti metti sulla tastiera a battere sui tasti, lì hai creato un contenuto originale. Se stai facendo uno speech per un webinar, quello è un contenuto originale. Quando crei qualcosa in prima persona, quando stai sviluppando un tuo concetto, un tuo metodo, quando stai creando qualcosa di fisico, quindi che hai creato la tua maglia, il tuo oggetto artistico, quando hai creato la tua poesia, quando hai creato la tua canzone. Bene, quello è un asset principale. 

Gli asset secondari sono quelli in cui il contenuto è una trasformazione di un asset principale. Se io ho creato un video in cui presento un concetto, in cui risolvo un problema, in cui parlo al pubblico, ad esempio se faccio un intervento in un evento dal vivo, questo evento dal vivo è l’asset principale. L’asset secondario potrebbe essere il video della registrazione dell’evento dal vivo. Un altro asset secondario potrebbe essere la trascrizione dell’evento dal vivo. Un altro asset secondario potrebbe essere l’audio del mio speech all’interno dell’evento dal vivo. Da un asset principale, che è l’evento dal vivo, io ne ho tirati fuori almeno tre. Posso avere un fotografo che scatta delle foto, per cui le foto possono essere un media che utilizzo sui social per attirare le persone a scaricare il PDF del mio evento, del mio asset secondario. Mi segui? 

Questo non significa che però l’asset secondario valga meno del principale. Non significa che la trascrizione dell’evento non abbia lo stesso valore concettualmente dell’evento stesso. Non significa che l’audio della mia registrazione valga meno del video o quant’altro. 

Bene, allora adesso alza davvero il volume perché arriva il meglio. Parlo di trasformazione. Queste che ti sto per dare sono indicazioni pratiche. Cerca di ascoltarle e farle tue e metterle a terra, cioè realizzale dopo che te le ho dette. Per cui inizia creando quel tipo di asset che per te è più facile. Ami scrivere? Bene, imposta una lista di argomenti che abbiano un filo logico e che siano utili per chi legge. Non sto parlando di scrivere testi per promozionare, per farti pubblicità o per creare maggior valore al brand. Devi parlare al tuo target, non devi parlare di te, devi parlare dei suoi problemi, dei suoi dolori e risolverli o alleviarli se non riesci a risolverli. Inizia a produrre qualcosa che sia facile per te da produrre per cui puoi iniziare registrando ad esempio dei vocali ad esempio sul tuo telefonino, quando sei in macchina solo, quando ti trovi a camminare, quando ti trovi col tuo cane, quando sei in un momento in cui ti va di parlare di qualcosa e pensi di avere un’idea utile da cui trarre spunto. Anche quello può essere un momento in cui produci un tuo asset. Quello che avrai creato, appunto, sarà un tuo asset principale. Da quell’asset puoi far nascere un asset secondario. 

Se hai un testo, oppure se hai la tua voce, fallo trascrivere e quello sarà un testo che puoi utilizzare per il tuo blog o per il tuo sito o per un PDF che può essere poi il Lead Magnet, il contenuto di valore che le persone scaricheranno per ad esempio riempire un e-book. 

Da un PDF puoi anche a questo punto tirare fuori dei contenuti per una serie di e-mail, per dare informazioni a chi è interessato a ciò che hai da dire, oppure puoi pubblicarlo in autopubblicazioni, come ho fatto io con Amazon, per farne un libro o un mini-libro se il contenuto è molto breve, lo puoi anche utilizzare come traccia da cui partire per un podcast, per una puntata di un podcast. Video-riprenditi. 

Potresti riprenderti mentre parli. Quello addirittura potrebbe essere la creazione di un canale su Youtube, un canale per chi è interessato a come si risolvono i problemi di idraulica, come si lavora a maglia, come si organizza uno schedario. 

Tutto quello che è ciò che sai fare può essere fonte di ispirazione per qualcun altro. Tutto ricordati che è partito da un audio su un telefonino o da un testo che hai scritto una mattina che avevi qualcosa da raccontare. Non saprai mai qual è la trasformazione, l’asset, che funziona meglio di tutti se non li avrai tutti. 

Nel momento in cui hai creato più asset, solo in quel momento, e li hai pubblicati o li hai resi disponibili al tuo pubblico, solo in quel momento saprai ciò che funziona meglio di altro, ciò che funziona meglio e ciò che funziona peggio. 

In uno scenario omnicanale, te ne ho parlato nella puntata precedente, nella numero 7, una persona può entrare in contatto con te da un video su Youtube o magari ascoltarti su Spotify, come forse stai facendo tu in questo momento, e può poi venire sul tuo sito e perché no, partecipare a una live su Facebook o magari poi diventare finalmente un tuo cliente pagante. Asset principali e asset secondari. 

Conclusioni

Trasformare i propri contenuti oggi è la chiave che semplifica la vita all’Automater e ciò che ti permette di fare di più con meno perché ricordati che questo è l’obiettivo dell’Automater. Fare di più con meno. Se ti è piaciuta questa puntata lasciami una recensione su iTunes. Continua a seguirmi per le prossime puntate su Spotify e seguimi anche se vuoi nella pagina Kartra Italia. Io sono Stefano Benvenuti, sono partner di Kartra e quello che ti ho spiegato può essere poi applicato creando un funnel all’interno di Kartra. 

Kartra è uno splendido programma di automazione che io in prima persona uso. Se vuoi saperne di più vai su stefanobenvenuti.com e lascia la tua mail per guardare i video tutorial in italiano. Ciao e a presto 

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