Il controllo che conta: le notifiche automatiche

Il controllo che conta: le notifiche automatiche

Il controllo che conta: le notifiche automatiche

Le notifiche automatiche sono capaci di farti raddoppiare le vendite e se non le usi sei incosciente

Dedico questo articolo a tutti quegli imprenditori che scrivono email alle proprie liste, a tutti i professionisti che creano funnel o che desiderano creare una relazione digitale con il proprio pubblico.

Parlo di tutte quelle situazioni dove il contatto personale non avviene sempre, ma solo in alcune fasi o a volte mai.

Pensiamo ad un’attività che presenta i propri servizi o prodotti e che ha una newsletter periodica magari legata al proprio Ecommerce, o ad un professionista che risolve problemi e che invia email per aggiornare il pubblico sulle novità del settore e che cerca di vendere consulenze o ad un infomarketer che costruisce una relazione con la propria lista per vendere i propri corsi di formazione online e così via.

Tutti scenari in cui un emittente scrive una mail che ha come scopo quello di farsi leggere e ispirare una azione successiva che porti ad avvicinare azienda e contatto e magari anche un acquisto diretto.

Bene in questo scenario c’è un aspetto che conta davvero e che se mi leggi significa che anche tu non hai ancora sviluppato a sufficienza.

Parlo del controllo della reazione.

La reazione del destinatario!

In uno scenario senza controllo potrebbero verificarsi due situazioni:
Positivo, in cui il contatto dopo aver ricevuto l’email o la serie di email, compie l’azione richiesta
Negativo in cui il contatto dopo aver ricevuto l’email o la serie di email non compie l’azione richiesta

Ma entrambi gli scenari sono postumi, cioè avvengono dopo che la strategia è stata realizzata.
Se invece ci fosse stata un controllo della reazione del contatto DURANTE la strategie, con le notifiche automatiche, si sarebbe potuto creare un terzo scenario in cui a metà, o all’inizio o in un punto a piacere durante la strategia di comunicazione doveva avvenire un controllo.

Il controllo della reazione del contatto con le notifiche automatiche, per verificare se:
• le email vengono aperte
• i link sono cliccati
• le pagine sono visitate
• il carrello viene aperto
• o qualunque sia l’azione di conversione desiderata

Fino a che la barca va

Fino a che i nostri contatto fanno quello che ci serve, bene, il piano procede bene, ma se non aprono la mail, non si comportano come pensavamo che avrebbero fatto, allora è il caso di REAGIRE!

Questo il è controllo che conta davvero, quello più utile, quello che ci fa vendere di più ed è tutto collegato alle notifiche automatiche.
Questo è il momento in cui dimostriamo di adattare la nostra strategia al mercato e non attendere l’opposto.

Se non adattiamo la strategia al mercato, significa che usiamo il paraocchi e non leggiamo i segnali che il pubblico ci invia.

Anche non compiere le azioni significa comunicare, e nel caso si comunica il disinteresse.

Magari potresti essere una di quelle persone che pensa che troppi controlli rallentano l’esecuzione del tuo processo di nutrimento, vendita o formazione, ma in realtà è fondamentale leggere i segnali esterni per evitare di ritrovarsi con un pugno di mosche.
Come è facile immaginare è bene partire da controlli semplici con azioni semplici, come ad esempio, se invii una serie di email ad un contatto e questo non ne apre nessuna i problemi potrebbero essere tanti:
• email errata
• email non controllata
• mancato interesse del contatto
• email che vanno in spam

Quindi se noi puntiamo sulla nostra strategia per creare fatturato, il fatto che una persona non legge le nostre email rischia di far saltare qualsiasi piano.
Avere un sistema automatico come Kartra che ti permette di controllare se una email è letta o meno allora diventa fondamentale per REAGIRE in modo tempestivo.

Le azioni che io consiglio in questo caso sono tre:
1. Automatizza il rinvio della stessa mail con un soggetto diverso ad un orario diverso e da un mittente diverso
2. Usa gli sms invece delle email per comunicare con il contatto
3. Se hai il cellulare e ne vale la pensa valuta se chiamare direttamente il contatto

Preoccuparsene o Fregarsene

Certo inserire i controlli nella tua strategia di automazione significa anche inserire delle attività a volte gestite da una persona e non da un programma, ma questo significa anche correggere eventuali errori, migliorare le conversioni soprattutto quelle commerciali e ottimizzare la strategia per il futuro.

Controllare e reagire è alla base dell’ottimizzazione.
In Kartra questa funzione è nativa ed avviene tramite le Notifiche.

Io sono Stefano Benvenuti e sono un Kartra Expert e Affiliato Kartra, se vuoi realizzare il tuo progetto digitale visita il sito www.stefanobenvenuti.com e contattami.

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Vendi Corsi Online: dalle lezioni di piano ai corsi online di pianoforte

Vendi Corsi Online: dalle lezioni di piano ai corsi online di pianoforte

Vendi Corsi Online: dalle lezioni di piano ai corsi online di pianoforte

Vendi Corsi Online

Cosa succede ad un’insegnante di Pianoforte quando durante il covid non può più fare lezioni private?

Cosa accade ad una professionista che ha sempre basato il proprio lavoro nel rapporto one to one se da un giorno all’altro non può più interagire di persona con i propri clienti?

Questo è quello che è successo a Silvia Platania e come lei a tanti altri insegnati, coach e consulenti che hanno sempre sviluppato il proprio lavoro in modalità one to one.

Ho conosciuto Silvia perché mi è stata presentata da un altro cliente. 

Silvia è un vulcano di idee e azioni, di certo non è stata con le mani in mano ad attendere che la soluzione cadesse dal cielo, ma si era già messa all’opera per trasformare il proprio business da “analogico” a “digitale”. Cioè aveva creato una infrastruttura per registrarsi mentre insegnava Pianoforte e con un sito e un e commerce riuscire a vendere i propri corsi online al proprio pubblico.

Si perché Silvia ha un suo pubblico che la segue e che la stima con cui interagisce sui social e su un canale Telegram che è pieno di complimenti per lei (ci sono entrato e me li sono letti).

Il problema è che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e la sua strategia che era chiara nella sua mente e nel suo progetto, si è scontrata con la necessità di trovare le competenze in grado di realizzarla.

Quindi nell’ordine Silvia ha dovuto:

  1. Trovare un professionista che le creasse un sito wordpress
  2. Capire quale tipo di programma potesse contenere i suoi corsi online
  3. Legare la vendita dei corsi online al programma che ne gestiva l’erogazione
  4. riuscire a comunicare in modo mirato con gli utenti in base al tipo di corso che avevo scelto
  5. attivare delle strategie di marketing affinché chi avesse acquistato un corso venisse invogliato/spinto ad acquistare gli altri successivi

Tutto logico, ma non tutto semplice soprattutto se non conosci Kartra e devi “re-inventare la ruota”.

Tutto questo processo descritto che in Kartra si sviluppa in due o tre funzioni delle decine presenti, se non lo conosci può significare svariate migliaia di euro di investimento per fartelo creare.

 

Questo è quello che Silvia ha pagato.

Silvia si era affidata ad un programmatore esperto che le ha si creato l’infrastruttura ma poi nell’esecuzione come sempre (e sottolineo sempre) accade, qualcosa non ha funzionato come ci si attende e gli automatismi che avrebbero dovuto semplificarle la vita, in realtà gliel’hanno complicata e di molto.

Ora non voglio fare il super eroe, però mi piace pensare che l’ho salvata in questa circostanza mostrandole come Kartra avrebbe con molto meno fatica e molti meno soldi realizzato il suo progetto e reso il tutto più controllabile e più automatizzatile.

In realtà Silvia già aveva scoperto Kartra e stava sviluppando il passaggio dal suo progetto “artigianale” al processo automatizzato, ma qualcosa non stava funzionando.

Con una breve call abbiamo capito come correggere una impostazione non completa e far girare tutto il processo in modo corretto come previsto.

Spesso dietro grandi problemi c’è una soluzione semplice, un click mancante o qualcosa del genere.

Conosci la storiella del vecchietto e della martellata sul motore?

Non è la martellata ad aver salvato la grande nave dal problema, ma sapere DOVE DARE LA MARTELLATA che ha fatto la grande differenza.

Con Silvia Platania è stato lo stesso e dopo la “martellata nel punto giusto” abbiamo continuato andando a risolvere via via tutte le problematiche che si sono presentate.

Perché avere le idee chiare non sempre è sufficiente, c’è bisogno anche di un supporto tecnico che mostri come realizzare le proprie idee e tradurle in azioni.

La volontà di agire di certo a Silvia non è mai mancata tanto è che ha sviluppato decine di corsi di pianoforte e il seguito dei suoi fan, ammiratori e studenti cresce giorno dopo giorno dandole soddisfazione e fatturato!

Cosa sarebbe successo a Silvia se non avesse agito? Se avesse procrastinato?

Cosa succede ad un professionista se non si evolve? 

Oggi il mercato non è lo stesso di 5 anni fa, ma nemmeno quello di 3 anni fa e solo chi si evolve riesce a sfruttare le potenzialità che il digitale e le automazioni permettono di raggiungere.

Di questo e di altri utili argomenti parleremo durante la sfida per Triplicare i Tuoi Risultati con le Automazioni.

5 Giorni di appuntamenti professati con attività interattive da svolgere dove sarai coinvolto al 100% per migliorare la tua attività professionale.

Che tu sua un insegnante di pianoforte, un coach o un professionista partecipa alla sfida per Triplicare i tuoi Risultati!

 

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Quando Kartra aiuta Babbo Natale

Quando Kartra aiuta Babbo Natale

Quando Kartra aiuta Babbo Natale

Tu credi a Babbo Natale?

Non importa se ci credi o no perché sono sicuro che c’è stato di certo un periodo in cui ci credevi ed è per questo che c’è un sacco di gente che fa di tutto per preservare i sogni di tutti quelli (come te in passato) che ancora ci credono.

Non ho scritto quei bambini che ci credono, perché Babbo Natale è importante sia per grandi che per i bambini. Se hai dei figli sai per certo che Babbo Natale è un modo per ottenere molto semplicemente nominandolo in caso di disobbedienza…

Finisci le verdure o Babbo Natale non ti mette tra la lista dei buoni, non litigare con tuo fratello o Babbo Natale non ti porta i regali, fai i compiti o Babbo Natale se ne accorge e così via.

Non penso di essere l’unico che lo usa come strumento per far fare ai miei figli qualcosa che non vogliono fare.

Tra le persone che lavorano dietro alle quinte del mondo di Babbo Natale c’è un imprenditore e organizzatore di eventi che si chiama Domenico Marchetti, che ha creato un suo brand dal nome Vero Babbo Natale.

Cosa fa Vero Babbo Natale?

Crea delle video dediche per i bambini, in risposta alle letterine inviate.

La cosa potente che rende Vero Babbo Natale un esempio per tutti è che Domenico lavora solo con attori in grado di interpretare Babbo Natale senza dover usare barba finte o trucco… Quegli stessi attori che magari lavorano con grandi brand come Vodafone o Coca cola poi possono registrare un messaggio per i tuoi figli e dirgli che sono felici di aver ricevuto la loro letterina.

Boom!!!

Non hai idea dell’effetto che questo genera nei bambini.

Che centra questo con il marketing e l’automazione? Bhe con il marketing direi molto perché l’idea differenziante di Vero Babbo Natale è potente. Solo un Vero Babbo Natale può interpretare Babbo Natale. Con l’automazione anche il legame è potente.

Dietro Vero Babbo Natale c’è un funnel potentissimo che permette a Domenico di vendere e concentrarsi sulla produzione senza stress.

Le fasi in sintesi sono le seguenti:

  1. Il genitore va sul sito e decide di far registrare il video per il figlio/a
  2. Riempie un questionario con le info che Babbo Natale deve conoscere
  3. Effettua il pagamento o riceve una email che lo invita a confermare l’acquisto
  4. Il genitore riceve una copia del testo che Babbo Natale leggerà e conferma o chiede delle modifiche
  5. Ad approvazione avvenuta il testo passa a Babbo Natale che lo registra
  6. A registrazione avvenuta il video viene caricato online e inviato al genitore

Tutto questo avviene in modo automatico e le fasi in cui Domenico avviene sono solo quelle in cui qualcosa va storto, nel caso il genitore voglia modificare il testo pure avendolo già approvato o se ci sono domande per cui il genitore voglia parlare con qualcuno.

Ma a parte i casi particolari che fanno parte dell’imprevedibile il lavoro di Domenico è automatizzato grazie a Kartra. 

Ti domandi come?

Te lo spiego con piacere avendo aiutato Domenico a realizzare il suo funnel.

Uso l’elenco per esplodere ogni fase e descriverti cosa accade nel back end.

  1. Il genitore va sul sito e decide di far registrare il video per il figlio/a
    • La decisione è gestita da Kartra che contiene al suo interno diversi tipi di prodotti e in base al prodotto cliccato il genitore descrive per quanti bambini vuole far registrare il video a Babbo Natale. Ma non è in questa fase che avviene il pagamento. Qui il genitore decide solo di far registrare un video.,
  2. Riempie un questionario con le info che Babbo Natale deve conoscere
    • Quindi in base alle seleziona precedente il genitore si troverà a riempire un questionario differente su una pagina differente. Ogni pagina ha un form differente che attribuisce un tag differente per far sapere a Babbo Natale per quanti bimbi deve registrare il video.
  3. Effettua il pagamento o riceve una email che lo invita a confermare l’acquisto
    • La pagine grazie del form è in realtà la pagina di pagamento e qui il genitore ha due opzioni, confermare l’acquisto pagando o chiudere tutto. Se paga il processo continua velocemente con la verifica del testo, se non compra, dopo un ora parte una sequenza di carrello abbandonato dove il genitore è invitato a confermare l’acquisto entro 7 giorni o dovrà ricominciare da capo e Babbo Natale potrebbe tardare nella consegna del video.
  4. Il genitore riceve una copia del testo che Babbo Natale leggerà e conferma o chiede delle modifiche
    • Per quei genitori che confermano l’acquisto l’avventura continua perché Kartra usando i dati inseriti nel form. Invia una mail con il testo che Babbo Natale leggerà per il bambino o bambina. Se il testo piace, il genitore conferma cliccando un bottone o chiede una modifica e torna sulla pagina precedente e modifica il testo che aveva inserito all’inizio. Questa è una fase delicata perché se non c’è la conferma definitiva Babbo Natale non riceve nulla.
  5. Ad approvazione avvenuta il testo passa a Babbo Natale che lo registra
    • A conferma definitiva avvenuta, la palla passa al team di Domenico che con il Vero Babbo Natale si mette velocemente all’opera e registra la video dedica, in tempi record, perchè in realtà questa è l’unica attività che viene svolta. Tutto quello che hai letto fino ad ora è fatto da un programma (fighissimo) automatico che si chiama Kartra.
  6. A registrazione avvenuta il video viene caricato online e inviato al genitore
    • Il team di Vero Babbo Natale salva il video sempre dentro Kartra, che fornisce un link diretto che viene inviato anche in questo caso in automatico al genitore che può decidere di condividerlo o scaricarlo.

Anche Babbo Natale usa Kartra, questa cosa mi fa ridere ma potremmo dire che anche Kartra è un Elfo di Babbo Natale.

Forse sarebbe più corretto dire che Domenico Marchetti e il suo bellissimo progetto Vero Babbo Natale sono la prova che con la corretta visione e uno strumento adeguato è possibile realizzare qualsiasi strategia con Kartra.

Anche di questo parleremo nella sfida Triplica Te Stesso in cui ti invito a partecipare per avere Risultati X 3

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Ascoltami e decidi tu se ti serve o meno un programma di automazione marketing.

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Consiglia questa puntata se pensi che possa essere utile a qualcuno. Io per ora ti ringrazio.

Ciao e a presto! 

 

 

 

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Cosa é un Funnel (spiegato semplice)

Cosa é un Funnel (spiegato semplice)

Cosa é un Funnel (spiegato semplice)

Cosa é un Funnel (spiegato semplice)

Se non lo sai spiegare in modo semplice probabilmente non lo hai capito davvero.

Leggi fino in fondo questo articolo se ti interessa chiarire le idee su cosa sia un funnel!

Lo hai mai sentito dire? Io penso sia vero, e se ti sei mai trovato a parlare con qualcuno che non riusciva a spiegare qualcosa e fartela capire, per quanto difficile fosse l’argomento; forse stavi parlando con qualcuno che non era completamente proprietario della materia che voleva spiegare a te.

Fatta questa doverosa premessa spero di non sputtanarmi e riuscire a spiegarti cosa è un funnel, spiegandolo in modo semplice.

Funnel è una parola inglese che significa Imbuto, perché vuole rappresentare con una immagine il percorso in cui un contatto viene inserito fino ad arrivare dall’altra parte dell’imbuto che è la vendita.

Cioè se un contatto (sconosciuto) entra in un funnel, si vuole intendere che nelle aspettative dell’azienda, ne uscirà solo quando diventa cliente.

Lo scenario spiegato così sarebbe eccellente e interessante per tutti, ma in realtà per la mia esperienza la rappresentazione più azzeccata di un “funnel” è un flipper. Riprendo questo concetto dopo aver letto un articolo scritto da Francesco Sordi. 

Sta a di fatto che quando una persona sconosciuta entra in contatto con la tua attività e con entra in contatto intendo dire che ti lascia i dati per ricevere una informazione, o si iscrive ad un tuo contenuto. Sta di fatto che quando tu sei nella condizione di poterlo contattare direttamente con una email, il processo che lo trasformerà in cliente è un po diverso di quello di un imbuto.

Forse potremmo dire più correttamente che sono una serie di imbuti.

In un funnel vengono inviati una serie di input, contenuti, email, video o stimoli che hanno lo scopo di spingere il contatto sempre più avanti o più a fondo ( visto che parliamo di imbuto) fino ad avvicinarlo al momento dell’acquisto.

Premetto che se non hai un funnel stai perdendo molti soldi

Si perché anche una strategia poco evoluta è sempre meglio di niente. Che tu abbia in mente una pianificazione di email, pagine e contenuti che vogliono coinvolgere i tuoi contatti per fargli compiere attività complesse o che tu voglia inviare una serie di email alla tua lista per informarli dei saldi in negozi. In entrambi i casi fai bene a farlo!

Un funnel in realtà implica diversi stadi di evoluzione della strategia. Questo comporta che ogni fase è lo sviluppo della fase precedente. Per questo io preferisco descrivere il funnel come un flipper e non come un imbuto.

Nel flipper ci sono gli special e in funzione di dove rimbalza la pallina le direzioni possono essere numerose. Non è detto che il tuo contatto possa fare una cosa sola. Soprattutto oggi dove le esperienze dei nostri contatti sono sia reali che digitali. Sia nel web esplicito che nel dark web dove non è possibile tracciare nulla,.

Ti faccio un esempio per essere certo che tu comprenda:

Mettiamo che tu voglia presentare un nuovo servizio e stai ideando una campagna di comunicazione con la tua lista di contatti a cui scrivi una serie di email per invogliarli a visitare una pagina e chiedere una prova di un servizio.

In un mondo perfetto su crei le email, le spedisci, parte di queste email vengono aperte e lette e parte generano anche un click verso il tuo sito e una piccola parte anche una richiesta di prova del servizio.

Nel mondo reale, una piccola parte si comporta come atteso, una parte però ad esempio controlla su google cosa si dice del servizio che proponi e controlla a che prezzo è venduto. Mettiamo che qualcuno invece di aprire la pagina condivide il link su whatsapp o telegram con altre persone.

In questo nuovo scenario, solo una parte dei tuoi contatti si sono comportati come atteso e sono “scivolati” nell’imbuto. La maggior parte è rimbalzata su qualche special che ha sparato il contatto lontano da dove tu possa vederlo o controllarlo.

Per cui oggi parlare di funnel è diverso rispetto a 5 anni fa o anche solo 3 anni fa.

Oggi parlare di funnel significa creare una strategia di contenuti digitali e reali che spingono e comunicano lo stesso messaggio in differenti contesti ma verso sempre la stessa direzione dove tu possa avere la capacità di controllare ciò che accade.

C’è un mondo da scoprire dietro ai funnel e se vuoi saperne di più non perdere la sfica per triplicare te stesso con le automazioni

Scopri come usare gli appuntamenti automatici durante la sfida per Triplicare Te Stesso

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Prendi appuntamenti in automatico

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Prendi appuntamenti in automatico

Lavora meglio: Prendi gli Appuntamenti in Automatico

Come prendere appuntamenti in automatico?
Come qualificare il proprio pubblico?

Queste due attività sono collegate tra loro e quando sono automatizzate in modo corretto il risparmio di tempo è notevole. Pensa a quante telefonate in meno, quanti scambi di email che eviti.

Ma non solo, i vantaggi riguardano anche:

  • meno seccature su come riuscire a mettersi d’accordo, soprattutto se l’incontro è con più di due persone;
  • avere un processo che funziona a ogni ora del giorno e senza nessun intervento manuale
  • gestione dei promemoria per evitare che gli appuntamenti vengano dimenticati
  • registrazioni di informazioni importanti che permettono di aiutare in modo approfondito le persone coinvolte

Tutto bello ma come fare?

Con Kartra, si parte dalla gestione dell’agenda e si identifica la parte del tuo pubblico che è interessata a comprare i tuoi servizi/prodotti.

Ti consiglio di collegare kartra con google calendar perché in questo modo sarai sempre in grado di evitare che vita lavorativa e vita privata si sovrappongano.

Per evitare la sovrapposizione di impegni, é sufficiente occupare gli orari in cui anche se sei a lavoro non vuoi essere disponibile per appuntamenti e il gioco è fatto, o se hai semplicemente altri impegni.

Crea un calendario a questo punto, definendo quanto vuoi far durare l’appuntamento, mezz’ora, un ora o dieci minuti. Essendo appuntamenti automatici devi essere tu a predisporre la durata e poi il tuo cliente deciderà quando occupare il tuo tempo.

Tempo che può essere occupato gratuitamente o a pagamento.

Gratuitamente, il cliente sceglie l’orario, lascia i dati e tu ricevi una notifica che ti informa e puoi decidere di approvare o rifiutare l’appuntamento.

A pagamento, il cliente sceglie l’orario,

Una volta preso l’appuntamento è necessario decidere come qualificare il contatto. In realtà, la qualificazione può intervenire almeno in due momenti:

  • prima di un appuntamento per avere uno scenario più completo o
  • dopo un appuntamento per avere un riscontro sull’esperienza vissuta.

Per qualificare di certo lo strumento migliore che abbiamo a disposizione è il sondaggio, che ci permette di conoscere le preferenze del contatto o le sue problematiche e di fare partire la sequenza giusta per il contatto giusto. In modo che questa vada a rispondere e soddisfare proprio le esigenze di un utente che ha fatto delle richieste esplicite rispondendo alle nostre domande.

C’è un mondo da scoprire dietro agli appuntamenti, sia che si tratti di incontri gratuiti sia consulenze a pagamento.

Scopri come usare gli appuntamenti automatici partecipando al Webinar RISULTATI X3, un momento dedicato alle automazioni per il business.

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