Conversioni come in un domino

Conversioni come in un domino

Conversioni come in un domino

Conversioni come tessere cadute di un domino.

Per convertire un contatto a fare una specifica azione bisogna creare tutte le condizioni per cui l’azione che desideri sia una logica conseguenza.

Come una tesserina di un domino che non può evitare di cadere se spinta. 

Chiaramente se non viene spinta resta li verticale in piedi, con un equilibrio precario.

Gli scenari sono tre:

  • resta in piedi ferma in attesa di uno stimolo

  • cade in avanti se spinta da dietro

  • cade indietro se spinta da davanti

Per convertire un contatto a compiere una azione devi arrivare ad avere la tesserino in piedi ferma, e devi spingerla nella giusta direzione.

Magari c’è chi pensa che dato che altri lo fanno, allora è facile farlo.

Non è facile, anzi è davvero molto difficile.

Non esiste una regola uguale per tutti e non esiste un metodo infallibile.

Chi dice che è semplice, o ha sempre avuto un gran culo o dice bugie.

E’ vero che esistono una serie di condizioni che facilitano la conversione e Robert Cialdini le ha studiate e le continua a migliorare anno dopo anno, ma nel nostro gioco del domino noi dobbiamo capire come divertirci senza dover tirare in ballo mille studi scientifici.

Certo che se vuoi approfondire, dai un occhio a Teorie e Pratica della Persuasione di Robert Cialdini.

Nel nostro gioco del domino il mio consiglio è quello di ragionare per “passi successivi”.

Come in corteggiamento

Ok lo so uso tante metafore, ma è il mio cervello che salva le informazioni in questo modo ed io non posso farci nulla. Le cose me le ricordo solo se faccio così.

Se corteggi chi ti piace, non parti in quarta e gli proponi di andare a letto insieme, ma ti avvicini, cerchi un gancio per rompere il ghiaccio e presentarti.

Inizi una frequentazione, cerchi di capire se l’interesse è ricambiato e poi provi ad entrare in intimità con un bacio, da li i tempi variano in base all’interesse e alla disponibilità all’intimità.

Potresti restare fermo in quella casella per settimane o arrivare all’obiettivo in un paio di sere.

Torniamo al domino

Prova ad immaginare che ogni volta che una pedina cambia direzione hai completato una azione e ne inizi una nuova, quindi hai raggiunto una conversione e continui nel percorso per arrivare alla conquista.

Queste metafore per ricordarti e sottolineare che come nel domino per raggiungere una conversione, intesa come raggiungere un obbiettivo commerciale, devi prevedere molte sotto conversioni.

Le micro-conversioni

Senza scendere nel micro dettaglio per cui ogni tessera del dominio è una conversione, possiamo pensare però ad ogni email come una tessera e quando le pedine cambiano direzione parte una nuova sequenza che deve chiuderti con una nuova azione.

In Kartra le conversioni sono gestite con le sequenze.

Iniziare email, tracciare i click, le visite ad una pagina fino ad un acquisto vero e proprio, è tutto sotto il controllo delle sequenze e delle automazioni.

Se vuoi gestire al meglio le conversioni e le tesserino del tuo domino

Partecipa alla sfida Triplica Te Stesso che ho organizzato e che ti aiuterà a comprendere come sviluppare il tuo percorso e come triplicare le conversioni con le automazioni

Io sono Stefano Benvenuti e sono un Kartra Expert e Affiliato Kartra, se vuoi realizzare il tuo progetto digitale visita il sito www.stefanobenvenuti.com e contattami.

Crea il tuo account Kartra passando dal mio link per avere il mio supporto, paghi 0 e provi il programma per 30 giorni.

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Il controllo che conta: le notifiche automatiche

Il controllo che conta: le notifiche automatiche

Il controllo che conta: le notifiche automatiche

Le notifiche automatiche sono capaci di farti raddoppiare le vendite e se non le usi sei incosciente

Dedico questo articolo a tutti quegli imprenditori che scrivono email alle proprie liste, a tutti i professionisti che creano funnel o che desiderano creare una relazione digitale con il proprio pubblico.

Parlo di tutte quelle situazioni dove il contatto personale non avviene sempre, ma solo in alcune fasi o a volte mai.

Pensiamo ad un’attività che presenta i propri servizi o prodotti e che ha una newsletter periodica magari legata al proprio Ecommerce, o ad un professionista che risolve problemi e che invia email per aggiornare il pubblico sulle novità del settore e che cerca di vendere consulenze o ad un infomarketer che costruisce una relazione con la propria lista per vendere i propri corsi di formazione online e così via.

Tutti scenari in cui un emittente scrive una mail che ha come scopo quello di farsi leggere e ispirare una azione successiva che porti ad avvicinare azienda e contatto e magari anche un acquisto diretto.

Bene in questo scenario c’è un aspetto che conta davvero e che se mi leggi significa che anche tu non hai ancora sviluppato a sufficienza.

Parlo del controllo della reazione.

La reazione del destinatario!

In uno scenario senza controllo potrebbero verificarsi due situazioni:
Positivo, in cui il contatto dopo aver ricevuto l’email o la serie di email, compie l’azione richiesta
Negativo in cui il contatto dopo aver ricevuto l’email o la serie di email non compie l’azione richiesta

Ma entrambi gli scenari sono postumi, cioè avvengono dopo che la strategia è stata realizzata.
Se invece ci fosse stata un controllo della reazione del contatto DURANTE la strategie, con le notifiche automatiche, si sarebbe potuto creare un terzo scenario in cui a metà, o all’inizio o in un punto a piacere durante la strategia di comunicazione doveva avvenire un controllo.

Il controllo della reazione del contatto con le notifiche automatiche, per verificare se:
• le email vengono aperte
• i link sono cliccati
• le pagine sono visitate
• il carrello viene aperto
• o qualunque sia l’azione di conversione desiderata

Fino a che la barca va

Fino a che i nostri contatto fanno quello che ci serve, bene, il piano procede bene, ma se non aprono la mail, non si comportano come pensavamo che avrebbero fatto, allora è il caso di REAGIRE!

Questo il è controllo che conta davvero, quello più utile, quello che ci fa vendere di più ed è tutto collegato alle notifiche automatiche.
Questo è il momento in cui dimostriamo di adattare la nostra strategia al mercato e non attendere l’opposto.

Se non adattiamo la strategia al mercato, significa che usiamo il paraocchi e non leggiamo i segnali che il pubblico ci invia.

Anche non compiere le azioni significa comunicare, e nel caso si comunica il disinteresse.

Magari potresti essere una di quelle persone che pensa che troppi controlli rallentano l’esecuzione del tuo processo di nutrimento, vendita o formazione, ma in realtà è fondamentale leggere i segnali esterni per evitare di ritrovarsi con un pugno di mosche.
Come è facile immaginare è bene partire da controlli semplici con azioni semplici, come ad esempio, se invii una serie di email ad un contatto e questo non ne apre nessuna i problemi potrebbero essere tanti:
• email errata
• email non controllata
• mancato interesse del contatto
• email che vanno in spam

Quindi se noi puntiamo sulla nostra strategia per creare fatturato, il fatto che una persona non legge le nostre email rischia di far saltare qualsiasi piano.
Avere un sistema automatico come Kartra che ti permette di controllare se una email è letta o meno allora diventa fondamentale per REAGIRE in modo tempestivo.

Le azioni che io consiglio in questo caso sono tre:
1. Automatizza il rinvio della stessa mail con un soggetto diverso ad un orario diverso e da un mittente diverso
2. Usa gli sms invece delle email per comunicare con il contatto
3. Se hai il cellulare e ne vale la pensa valuta se chiamare direttamente il contatto

Preoccuparsene o Fregarsene

Certo inserire i controlli nella tua strategia di automazione significa anche inserire delle attività a volte gestite da una persona e non da un programma, ma questo significa anche correggere eventuali errori, migliorare le conversioni soprattutto quelle commerciali e ottimizzare la strategia per il futuro.

Controllare e reagire è alla base dell’ottimizzazione.
In Kartra questa funzione è nativa ed avviene tramite le Notifiche.

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Vendi Corsi Online: dalle lezioni di piano ai corsi online di pianoforte

Vendi Corsi Online: dalle lezioni di piano ai corsi online di pianoforte

Vendi Corsi Online: dalle lezioni di piano ai corsi online di pianoforte

Vendi Corsi Online

Cosa succede ad un’insegnante di Pianoforte quando durante il covid non può più fare lezioni private?

Cosa accade ad una professionista che ha sempre basato il proprio lavoro nel rapporto one to one se da un giorno all’altro non può più interagire di persona con i propri clienti?

Questo è quello che è successo a Silvia Platania e come lei a tanti altri insegnati, coach e consulenti che hanno sempre sviluppato il proprio lavoro in modalità one to one.

Ho conosciuto Silvia perché mi è stata presentata da un altro cliente. 

Silvia è un vulcano di idee e azioni, di certo non è stata con le mani in mano ad attendere che la soluzione cadesse dal cielo, ma si era già messa all’opera per trasformare il proprio business da “analogico” a “digitale”. Cioè aveva creato una infrastruttura per registrarsi mentre insegnava Pianoforte e con un sito e un e commerce riuscire a vendere i propri corsi online al proprio pubblico.

Si perché Silvia ha un suo pubblico che la segue e che la stima con cui interagisce sui social e su un canale Telegram che è pieno di complimenti per lei (ci sono entrato e me li sono letti).

Il problema è che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e la sua strategia che era chiara nella sua mente e nel suo progetto, si è scontrata con la necessità di trovare le competenze in grado di realizzarla.

Quindi nell’ordine Silvia ha dovuto:

  1. Trovare un professionista che le creasse un sito wordpress
  2. Capire quale tipo di programma potesse contenere i suoi corsi online
  3. Legare la vendita dei corsi online al programma che ne gestiva l’erogazione
  4. riuscire a comunicare in modo mirato con gli utenti in base al tipo di corso che avevo scelto
  5. attivare delle strategie di marketing affinché chi avesse acquistato un corso venisse invogliato/spinto ad acquistare gli altri successivi

Tutto logico, ma non tutto semplice soprattutto se non conosci Kartra e devi “re-inventare la ruota”.

Tutto questo processo descritto che in Kartra si sviluppa in due o tre funzioni delle decine presenti, se non lo conosci può significare svariate migliaia di euro di investimento per fartelo creare.

 

Questo è quello che Silvia ha pagato.

Silvia si era affidata ad un programmatore esperto che le ha si creato l’infrastruttura ma poi nell’esecuzione come sempre (e sottolineo sempre) accade, qualcosa non ha funzionato come ci si attende e gli automatismi che avrebbero dovuto semplificarle la vita, in realtà gliel’hanno complicata e di molto.

Ora non voglio fare il super eroe, però mi piace pensare che l’ho salvata in questa circostanza mostrandole come Kartra avrebbe con molto meno fatica e molti meno soldi realizzato il suo progetto e reso il tutto più controllabile e più automatizzatile.

In realtà Silvia già aveva scoperto Kartra e stava sviluppando il passaggio dal suo progetto “artigianale” al processo automatizzato, ma qualcosa non stava funzionando.

Con una breve call abbiamo capito come correggere una impostazione non completa e far girare tutto il processo in modo corretto come previsto.

Spesso dietro grandi problemi c’è una soluzione semplice, un click mancante o qualcosa del genere.

Conosci la storiella del vecchietto e della martellata sul motore?

Non è la martellata ad aver salvato la grande nave dal problema, ma sapere DOVE DARE LA MARTELLATA che ha fatto la grande differenza.

Con Silvia Platania è stato lo stesso e dopo la “martellata nel punto giusto” abbiamo continuato andando a risolvere via via tutte le problematiche che si sono presentate.

Perché avere le idee chiare non sempre è sufficiente, c’è bisogno anche di un supporto tecnico che mostri come realizzare le proprie idee e tradurle in azioni.

La volontà di agire di certo a Silvia non è mai mancata tanto è che ha sviluppato decine di corsi di pianoforte e il seguito dei suoi fan, ammiratori e studenti cresce giorno dopo giorno dandole soddisfazione e fatturato!

Cosa sarebbe successo a Silvia se non avesse agito? Se avesse procrastinato?

Cosa succede ad un professionista se non si evolve? 

Oggi il mercato non è lo stesso di 5 anni fa, ma nemmeno quello di 3 anni fa e solo chi si evolve riesce a sfruttare le potenzialità che il digitale e le automazioni permettono di raggiungere.

Di questo e di altri utili argomenti parleremo durante la sfida per Triplicare i Tuoi Risultati con le Automazioni.

5 Giorni di appuntamenti professati con attività interattive da svolgere dove sarai coinvolto al 100% per migliorare la tua attività professionale.

Che tu sua un insegnante di pianoforte, un coach o un professionista partecipa alla sfida per Triplicare i tuoi Risultati!

 

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Gli acronimi più comuni e i più utili

Gli acronimi più comuni e i più utili

Gli acronimi più comuni e i più utili

Conosci quali sono gli acronimi più comuni e i più utili?

Ma soprattutto sai cosa sono gli acronimi?

Non ti offendere se lo chiedo, ma mica tutti lo sanno. Un acronimo è una parola composta con le iniziali di altre parole.

Nella mia vita professionale, la prima volta che sono entrato in contatto con un acronimo è quando ho scoperto che IKEA non era il nome di una persona o di un’azienda (lo è in effetti), ma è un acronimo che sta per Ingvar Kamprad Elmtaryd Agunnaryd che sono il nome e cognome del fondatore dell’azienda, la fattoria dove è nato e il piccolo paese vicino alla fattoria.

Come se io chiamassi la mia azienda Stefano Benvenuti Monteverde (il quartiere dove sono nato) e Roma la mia città = SBMR

No suona male, Ikea suona molto meglio.

Poi nel lavoro non si contano le volte che sono entrato in contatto con gli acronimi, la maggior parte di origine americana, alcuni semplici altri meno.

Ho deciso di parlarti di quelli importanti e comuni e di quelli meno noti ma molto utili.

Per organizzare la spiegazione ho pensato di distinguere quelli comuni che forse conosci e quelli utilizzati nel marketing online e nel marketing in generale.

Mentre quelli comuni hanno la funzione di velocizzare la comunicazione di distinguere di cosa si sta parlando, magari classificando una categoria, quelli del marketing rappresentano dei KPI.

Sta per succedere una “inception“… tra poco lo schermo si spegne… sto per spiegare gli acronimi usando un acronimo… 

Allora apro le danze spiegando subito cosa è un KPI

I KPI è l’acronimo di Key Performance Indicators, e rappresenta gli indicatori di performance più importanti, per misurare le performance di un’azienda.

Quindi partiamo dagli acronimi più comuni che sono:

ASAP 

Che sta per As soon as possible, ed è utilizzato nelle email e nelle comunicazioni scritte per indicare che si richiede o si assicura la massima velocità possibile.

FYI

Significa For Your Info, è spesso usato per chiudere una email e viene utilizzato quando stai inoltrando una comunicazione o quando invii un aggiornamento ad una persona terza per coinvolgerla ad un progetto, magari un superiore che chiede di essere tenuto al corrente sull’andamento di un progetto.

B2B

Business to Business molto comune per distinguere quelle aziende che si rivolgono ad altre aziende. Solitamente è il modo più rapido per distinguere le società di consulenza o attività commerciali che hanno rapporti solo con altre aziende e non lavorano con i consumatori finali.

B2C

Business to Consumer sono quelle attività che all’opposto delle precedenti scelgono di lavorare principalmente con i consumatori finali.

QR

Termine molto noto, ma anche molto spesso confuso e che sintetizza le due parole Quick Response e cioè risposta rapida. Il Qr è usato per descrivere il codice a barre tridimensionale che quando letto da un telefono o da un lettore tridimensionale appunto, restituisce un input di risposta veloce che può eseguire un comando, come visualizzare una pagina o contenere informazioni complesse come nel caso del famigerato Green Pass che tutti ormai conosciamo

Gli acronimi che devi conoscere che sono usati nel marketing e il web marketing sono:

CTA

Che sta per Call To Action, cioè chiamata alla azione ed è un termine usato per indicare l’azione che si vuole far compiere all’utente. Può corrispondere a più di un tipo di azione, come ad esempio un acquisto o un click su un bottone o più comunemente la registrazione su un modulo form

SEO

Seo sta per Search Engine Optimization e se non ne sai nulla devi sapere che queste singole 3 lettere aprono un mondo ad una serie di attività che determinano il successo o l’insuccesso di ogni singolo sito web, La “seo” è l’insieme di azioni e accorgimenti messi in atto per migliorare la visibilità di un sito per i motori di ricerca ed è un’attività tra le più “artigianali” che io conosca.

Roi

Return on Investment, cioè il ritorno sugli investimenti solitamente si intendono gli investimenti pubblicitari. Questo termine è fondamentale, perché conoscendo il proprio Roi un’azienda può decidere o meno come investire nel futuro.

Cac

Costo di acquisizione cliente, ed è il valore che l’azienda paga per arrivare ad acquisire un cliente pagante. Conoscendo questo valore e rapportandolo con l’utile medio che un cliente genere, è possibile conoscere il proprio ROI

CLV

Sta per Customer Lifetime Value, cioè il valore che un cliente rende durante la sua vita (come cliente). Cioè quale è il valore assoluto che un cliente rende per un’azienda. Questo valore è un po più complesso della media da calcolare, ma tiene conto del tasso di abbandono, cioè da quanti clienti abbandonano l’azienda e da quale è il rendimento medio annuo del cliente. Il CLV è un valore prezioso per quanto è utile.

Di termine utili e preziosi ce ne sono molti ma quello che io più amo è RFM, che non è molto conosciuto ma che quando conosciuto fa la vera grande differenza tra un’azienda che conosce il proprio mercato ed una che naviga a vista.

RFM

Sta per Recency, Frequency e Monetization, cioè Recenza, quanti giorni o quanto tempo è passato tra un acquisto e il precedente, Frequenza, quante volte il cliente ha effettuato un acquisto e monetizzazione quanto ha speso. Questo indicatore permette di capire chi sono i clienti che si servono di un’azienda su cui puntare perché fedeli e chi invece non è affidabile.

L’indice RFM è l’indicatore più utile nella creazione di target per un’azienda.

Gli acronimi sono tanti ed è importante sapere quali conoscere e usare e quali sono superficiali, anche di questo parleremo durante la sfida per Triplicare Te Stesso 

 

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Cosa automatizzare

Cosa automatizzare

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Cosa automatizzare nel tuo lavoro o nella tua azienda?

Pensa se domani avessi un’ora di tempo in più. Come la impiegheresti?

E se dopo due settimane le ore libere diventassero due?

In questo sogno, tra 4 mesi sei salito a 3 ore in più libere e dopo 6 mesi hai liberato 8 ore di tempo. Come se lavorassi un giorno in meno.

Fichissimo!

Hai un piano per farlo? Inizia a pensarci.

Sogni? No progetti!

In questo articolo ti dirò cose che pensi di sapere, ma io proverò a spiegarle in un modo diverso da come le hai lette, sentite o viste fino ad ora.

La novità sta nel fatto che le mie non sono teorie, ma esperienze che ti trasmetto. Poi sta a te adattarle al tuo contesto e capire se ti possono essere utili.

Quando si parla di cosa automatizzare, si pensa sempre alla creazione di mega funnel ultra automatici e complessi che semplificano la vita dell’azienda e dell’imprenditore aumentando la vendita, diminuendo lo spreco e migliorando le prestazioni di chiunque faccia parte dell’azienda stessa.

“Se mio nonno aveva tre palle era un flipper dicono ad oxford.”

Lo scenario multi automatico è realistico quanto un film anni 80 in cui un adolescente entra per caso nei sistemi informatici della nasa e rischiamo tutti la terza guerra mondiale.

Fantascienza!

L’automazione in azienda è altro!

L’automazione in azienda è la capacità di semplificare i processi che già esistono rendendoli, per ciò che è possibile, automatici. 

Si inizia sempre da ciò che esiste, magari verificandolo prima, ma si inizia da ciò che esiste.

Dalle email di risposta automatiche, dai preventivi automatici, dalle offerte standardizzate, da un piccolo e commerce per essere pagati regolarmente, da un sistema di alert se il pagamento non arriva o da un calendario per organizzare il proprio tempo.

Inizi a vederlo?

Il tuo ufficio dove le interazioni con i clienti, con il pubblico o tra te e il mondo esterno è diverso. Più organizzato, meno casuale ma più dentro schemi pre-organizzati, pre-definiti.

Questo è fondamentale per evitare il caos.

L’errore più comune che vedo è che per realizzare grandi progetti poi si tralascia il lavoro quotidiano o non si è in grado di mettere a frutto ciò che esiste.

Il risultato più evidente è che invece di semplificare ci si complica la vita.

Mentre partendo dal semplificare e poi automatizzare ci si ritrova a fare lo stesso lavoro ma in tempi inferiori, con minore impiego di risorse e con minore possibilità di errore.

Pensiamo al lavoro di un imprenditore, che si svolge la maggior parte del tempo in autonomia, almeno per me succede questo. Anche a te?

  • Ad esempio avere un sistema di acquisizione dati dei clienti automatizzato ha ridotto il tempo che impiegavo prima per procacciare contatti.
  • Gestire le richieste di informazioni con un sistema di call collegate al calendario e ad un sondaggio pre appuntamento mi permette di ridurre il tempo delle riunioni e offrire un servizio migliore a chi vuole parlare con me.
  • Gestire le vendite con un e commerce che giro ai contatti quando chiedono il mio supporto o i miei servizi è il modo migliore per legare il lavoro al fatturato.

Non è un funnel?

Vero non lo è, ma sono ore e ore di lavoro risparmiato. L’interazione umana è impossibile da automatizzare, ma la gestione delle azioni dei clienti e le mie risposte operative possono esserlo.

Un funnel può comprendere parte delle attività che oggi ho “automatizzato”, ma solo perché sono consapevole del processo intero e di come questo funzioni.

Per cui, quando si parla di cosa automatizzare, e qualcuno ti parla di funnel elaborati, verifica quanto realmente abbia automatizzato fino a quel momento del suo lavoro.

Solo partendo dalla base e con delle buone fondamenta puoi costruire un palazzo che resiste.

Creando processi automatici, crei degli asset che liberano il tuo tempo, che poi, puoi dedicare al tempo libero, alla famiglia, ma anche ad ottimizzare ancora di più la tua azienda, per realizzare quel mega funnel di cui si parlava all’inizio.

Ma solo dopo aver creato gli asset che ti hanno restituito qualche ora del tuo tempo, sarai in grado ti mettere a leva quelle ore recuperate.

Nei cinque giorni di sfida che iniziano a gennaio parleremo anche di questo. Iscriviti gratuitamente alla la sfida per Triplicare Te Stesso

 

 

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Quando Kartra aiuta Babbo Natale

Quando Kartra aiuta Babbo Natale

Quando Kartra aiuta Babbo Natale

Tu credi a Babbo Natale?

Non importa se ci credi o no perché sono sicuro che c’è stato di certo un periodo in cui ci credevi ed è per questo che c’è un sacco di gente che fa di tutto per preservare i sogni di tutti quelli (come te in passato) che ancora ci credono.

Non ho scritto quei bambini che ci credono, perché Babbo Natale è importante sia per grandi che per i bambini. Se hai dei figli sai per certo che Babbo Natale è un modo per ottenere molto semplicemente nominandolo in caso di disobbedienza…

Finisci le verdure o Babbo Natale non ti mette tra la lista dei buoni, non litigare con tuo fratello o Babbo Natale non ti porta i regali, fai i compiti o Babbo Natale se ne accorge e così via.

Non penso di essere l’unico che lo usa come strumento per far fare ai miei figli qualcosa che non vogliono fare.

Tra le persone che lavorano dietro alle quinte del mondo di Babbo Natale c’è un imprenditore e organizzatore di eventi che si chiama Domenico Marchetti, che ha creato un suo brand dal nome Vero Babbo Natale.

Cosa fa Vero Babbo Natale?

Crea delle video dediche per i bambini, in risposta alle letterine inviate.

La cosa potente che rende Vero Babbo Natale un esempio per tutti è che Domenico lavora solo con attori in grado di interpretare Babbo Natale senza dover usare barba finte o trucco… Quegli stessi attori che magari lavorano con grandi brand come Vodafone o Coca cola poi possono registrare un messaggio per i tuoi figli e dirgli che sono felici di aver ricevuto la loro letterina.

Boom!!!

Non hai idea dell’effetto che questo genera nei bambini.

Che centra questo con il marketing e l’automazione? Bhe con il marketing direi molto perché l’idea differenziante di Vero Babbo Natale è potente. Solo un Vero Babbo Natale può interpretare Babbo Natale. Con l’automazione anche il legame è potente.

Dietro Vero Babbo Natale c’è un funnel potentissimo che permette a Domenico di vendere e concentrarsi sulla produzione senza stress.

Le fasi in sintesi sono le seguenti:

  1. Il genitore va sul sito e decide di far registrare il video per il figlio/a
  2. Riempie un questionario con le info che Babbo Natale deve conoscere
  3. Effettua il pagamento o riceve una email che lo invita a confermare l’acquisto
  4. Il genitore riceve una copia del testo che Babbo Natale leggerà e conferma o chiede delle modifiche
  5. Ad approvazione avvenuta il testo passa a Babbo Natale che lo registra
  6. A registrazione avvenuta il video viene caricato online e inviato al genitore

Tutto questo avviene in modo automatico e le fasi in cui Domenico avviene sono solo quelle in cui qualcosa va storto, nel caso il genitore voglia modificare il testo pure avendolo già approvato o se ci sono domande per cui il genitore voglia parlare con qualcuno.

Ma a parte i casi particolari che fanno parte dell’imprevedibile il lavoro di Domenico è automatizzato grazie a Kartra. 

Ti domandi come?

Te lo spiego con piacere avendo aiutato Domenico a realizzare il suo funnel.

Uso l’elenco per esplodere ogni fase e descriverti cosa accade nel back end.

  1. Il genitore va sul sito e decide di far registrare il video per il figlio/a
    • La decisione è gestita da Kartra che contiene al suo interno diversi tipi di prodotti e in base al prodotto cliccato il genitore descrive per quanti bambini vuole far registrare il video a Babbo Natale. Ma non è in questa fase che avviene il pagamento. Qui il genitore decide solo di far registrare un video.,
  2. Riempie un questionario con le info che Babbo Natale deve conoscere
    • Quindi in base alle seleziona precedente il genitore si troverà a riempire un questionario differente su una pagina differente. Ogni pagina ha un form differente che attribuisce un tag differente per far sapere a Babbo Natale per quanti bimbi deve registrare il video.
  3. Effettua il pagamento o riceve una email che lo invita a confermare l’acquisto
    • La pagine grazie del form è in realtà la pagina di pagamento e qui il genitore ha due opzioni, confermare l’acquisto pagando o chiudere tutto. Se paga il processo continua velocemente con la verifica del testo, se non compra, dopo un ora parte una sequenza di carrello abbandonato dove il genitore è invitato a confermare l’acquisto entro 7 giorni o dovrà ricominciare da capo e Babbo Natale potrebbe tardare nella consegna del video.
  4. Il genitore riceve una copia del testo che Babbo Natale leggerà e conferma o chiede delle modifiche
    • Per quei genitori che confermano l’acquisto l’avventura continua perché Kartra usando i dati inseriti nel form. Invia una mail con il testo che Babbo Natale leggerà per il bambino o bambina. Se il testo piace, il genitore conferma cliccando un bottone o chiede una modifica e torna sulla pagina precedente e modifica il testo che aveva inserito all’inizio. Questa è una fase delicata perché se non c’è la conferma definitiva Babbo Natale non riceve nulla.
  5. Ad approvazione avvenuta il testo passa a Babbo Natale che lo registra
    • A conferma definitiva avvenuta, la palla passa al team di Domenico che con il Vero Babbo Natale si mette velocemente all’opera e registra la video dedica, in tempi record, perchè in realtà questa è l’unica attività che viene svolta. Tutto quello che hai letto fino ad ora è fatto da un programma (fighissimo) automatico che si chiama Kartra.
  6. A registrazione avvenuta il video viene caricato online e inviato al genitore
    • Il team di Vero Babbo Natale salva il video sempre dentro Kartra, che fornisce un link diretto che viene inviato anche in questo caso in automatico al genitore che può decidere di condividerlo o scaricarlo.

Anche Babbo Natale usa Kartra, questa cosa mi fa ridere ma potremmo dire che anche Kartra è un Elfo di Babbo Natale.

Forse sarebbe più corretto dire che Domenico Marchetti e il suo bellissimo progetto Vero Babbo Natale sono la prova che con la corretta visione e uno strumento adeguato è possibile realizzare qualsiasi strategia con Kartra.

Anche di questo parleremo nella sfida Triplica Te Stesso in cui ti invito a partecipare per avere Risultati X 3

Io sono Stefano Benvenuti e sono un Kartra Expert e Affiliato Kartra, se vuoi realizzare il tuo progetto digitale visita il sito www.stefanobenvenuti.com e contattami.

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Ascoltami e decidi tu se ti serve o meno un programma di automazione marketing.

Se ti è piaciuto continua ad ascoltarmi.

Consiglia questa puntata se pensi che possa essere utile a qualcuno. Io per ora ti ringrazio.

Ciao e a presto! 

 

 

 

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